Marco Bellano
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Assai agitato, lontano dal suo amore

«Quartettistische Gedanken im[m]er»; ovvero, “costanti riflessioni quartettistiche”.
Sono parole annotate nel febbraio 1842 da Robert Schumann, che stava allora entrando in uno dei suoi semestri creativi più fecondi, tutto dedicato alla musica da camera. I tre Quartetti d’archi Op. 41 furono tra i migliori risultati di tale slancio creativo; furono messi su carta quasi di getto tra giugno e luglio, dopo un aprile e un maggio passati a studiare meticolosamente i capolavori del repertorio firmati da Haydn, Mozart e Beethoven.
Fu dunque un periodo d’oro, per l’appassionato compositore tedesco? Ad ascoltare bene questo movimento Assai agitato, proposto qui in un’interpretazione del Quartetto Hermès ripresa dall’emittente France Musique, viene qualche dubbio… Tra la malinconia e il tumulto di questo tema con variazioni, in effetti, risuona il dramma sentimentale vissuto da Schumann nella prima metà del 1842.
Il suo matrimonio con Clara Wieck, sino a quel momento idilliaco, stava venendo offuscato da un’ombra per la prima volta; per prendersi cura delle rispettive carriere, il compositore e la pianista decisero di andare momentaneamente ciascuno per la propria strada – l’uno a Lipsia, l’altra a Copenaghen -, creando una situazione di lontananza struggente per entrambi. Mentre voci incontrollate davano per certa la fine del loro matrimonio, Schumann trovò rifugio, a sua detta, in birra e champagne, prima di immergersi totalmente nello studio e nella creatività. Rientrando a casa alla fine di aprile, Clara se lo trovò dunque così: nel bel mezzo di un’avventurosa esplorazione quartettistica.
Entrambi avevano ottenuto l’agognato successo, pronti a ripartire ancor più uniti di prima.


5 minuti di musica al giorno, aspettando del concerto il ritorno

Facendo colazione o prima di dormire, in una pausa del lavoro, con le cuffie alle orecchie o diffuso in tutta la casa, per un attimo di pace o per riempire questo tempo di attesa, per un ascolto individuale o per avere un argomento su cui conversare: ognuno di voi sceglierà come “usare” questa musica. Una musica che “è già lì”, sul web, e che ci limitiamo a condividere con voi.

In attesa di poter tornare a teatro, per ascoltare la musica dal vivo – un momento di socialità insostituibile, oltre che un’esperienza sensoriale non surrogabile – Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico propongono ai propri abbonati, al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza e a tutti gli appassionati che sentono la mancanza di un concerto, dei suggerimenti di ascolto di “buona musica”.

In un momento particolare e impegnativo – per tutti i cittadini e per le associazioni che operano nel settore dello spettacolo dal vivo – vogliamo dare un segno di presenza e condivisione. Così, mentre negli uffici delle due associazioni si lavora a recuperi, sostituzioni e ripartenza, attraverso MusiCare proponiamo ogni giorno un momento musicale, selezionato e brevemente commentato per Voi dai collaboratori della nostra rivista digitale.

In attesa di rivederci ai nostri concerti.