Marco Bellano
audioVisioni

Uno sguardo potente
al protagonista che non c’è

Non sempre, le riprese in video di concerti riescono a cogliere gli attimi in cui si decidono buona tenuta e riuscita dell’esecuzione: quei momenti fuggevoli, cioè, in cui gli interpreti compiono azioni di coordinamento reciproco invisibili al pubblico, che sono parte indispensabile di un mestiere maturo, senza cui si rischierebbero incertezze improponibili.

Quando però un regista sottolinea proprio uno di questi momenti, la narrazione della musica acquista una speciale tensione, che fa lo spettacolo più vivo e realistico. All’inizio del Concerto n. 2 op. 83 di Johannes Brahms, Emanuel Ax – prossimo ospite della stagione della Società del Quartetto – è impegnato nei celebri scambi fra corno, pianoforte e poi orchestra intera che aprono il primo movimento, in un video registrato ai Proms di Londra nel 2011, con Bernard Haitink alla guida della Chamber Orchestra of Europe, altra ospite in cartellone a Vicenza. Le inquadrature sembrano inizialmente convenzionali: il direttore di fronte all’orchestra, il pianista (ripreso, in modo intrigante, dal basso verso l’alto), dunque il cornista e così via. Dopo mezzo minuto circa, Ax è colto un istante prima di iniziare un nuovo intervento pianistico, mentre l’orchestra sta ancora suonando: lo si vede allora, attento, mentre lancia uno sguardo al direttore fuori campo. È uno sguardo potente, perché rimanda a un “protagonista” che sullo schermo non si vede, stimolando l’immaginazione; e, soprattutto, svela il meccanismo di intese silenziose che stringe le maglie della musica, in una maniera che avvicina come non mai il pubblico al lavoro degli artisti.