Giovanni Costantini
5minutiDImusica

Bésame mucho, in eterno

Ci sono musiche destinate all’eternità: alte o basse che siano, di matrice colta o popolare, con un testo poetico o solo strumentali, superano i confini della cultura e del tempo in cui nascono per raggiungere milioni di persone e tramandarsi nelle generazioni. A questa categoria appartiene anche Bésame mucho, una canzone – che definire “d’amore” sarebbe riduttivo, alla luce delle canzoni sul tema degli ultimi anni – scritta dalla messicana Consuelo Velázquez, nel 1940.
Pare che, quando la penna buttò giù testo e musica di quel bacio disperato, la ventitreenne Consuelo non avesse ancora vissuto l’ebbrezza di sfiorare delle labbra. E c’è da crederci, quant’è vero che chi sogna desidera con più forza e, questa canzone, alla fine, sembra un sogno pieno di passione notturna.
Come un sogno ci è sembrato il passaggio su questa terra di Michel Petrucciani, un prodigio della Natura, uno scherzo di qualche musa, egli stesso una musica destinata all’eternità. La sua lettura jazzata di Bésame mucho non ha nulla del “vorrei ma non posso”, al contrario sembra ammiccare con elegante malizia a quella donna che stava in platea ad ammirarlo: una delle cinque “mogli” avute in vita, che lui chiamava così anche senza averle sposate.
Il 6 gennaio del 1999, una delle tante complicazioni dovute alla osteogenesi imperfetta che lo aveva colpito alla nascita, lo consegna ai libri di storia della musica. Pochi giorni dopo avrebbe fatto capolino anche a Vicenza, per gli allora Amici della Musica.
Ci accontentiamo di tanta bellezza ereditata – una donna che può fare la compositrice nel Messico degli anni ‘40 e un uomo “diversamente abile” (mai terminologia fu più azzeccata) che ha fatto la storia del jazz – e la dedichiamo a tutti coloro che domani, dopo due mesi di lontananza, torneranno a baciarsi.


5 minuti di musica al giorno, aspettando del concerto il ritorno

Facendo colazione o prima di dormire, in una pausa del lavoro, con le cuffie alle orecchie o diffuso in tutta la casa, per un attimo di pace o per riempire questo tempo di attesa, per un ascolto individuale o per avere un argomento su cui conversare: ognuno di voi sceglierà come “usare” questa musica. Una musica che “è già lì”, sul web, e che ci limitiamo a condividere con voi.

In attesa di poter tornare a teatro, per ascoltare la musica dal vivo – un momento di socialità insostituibile, oltre che un’esperienza sensoriale non surrogabile – Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico propongono ai propri abbonati, al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza e a tutti gli appassionati che sentono la mancanza di un concerto, dei suggerimenti di ascolto di “buona musica”.

In un momento particolare e impegnativo – per tutti i cittadini e per le associazioni che operano nel settore dello spettacolo dal vivo – vogliamo dare un segno di presenza e condivisione. Così, mentre negli uffici delle due associazioni si lavora a recuperi, sostituzioni e ripartenza, attraverso MusiCare proponiamo ogni giorno un momento musicale, selezionato e brevemente commentato per Voi dai collaboratori della nostra rivista digitale.

In attesa di rivederci ai nostri concerti.