Redazione
d'altroCanto

Calciatori e letterine, ricercatori e musicisti

Pare che una biologa spagnola, incalzata dai giornalisti su una possibile cura al Coronavirus, seccata abbia risposto: «Non vi siete mai indignati se ad un calciatore viene dato un milione di euro al mese, quando un ricercatore ne guadagna a mala pena 1.800. E adesso siete tutti alla spasmodica ricerca di qualcuno che scopra un trattamento per il Covid-19. Andate a chiederlo a Ronaldo o a Messi».
Pensare che calciatori e musicisti, in Italia, hanno goduto per anni della stessa cassa previdenziale, la celebre E.N.P.A.L.S. (Ente Nazionale Prevenzione e Assistenza Lavoratori dello Spettacolo), strappa un sorriso anche in questo momento amaro per quella categoria dello “spettacolo” che se la passa meno bene. Le partite a porte chiuse continuano ad essere in apertura di giornale, i teatri chiusi no.
Non sarebbe giusto ragionare sempre in termini di utilità ma, certo, un minimo di etica richiederebbe profondi ripensamenti.

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