Giovanni Costantini
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C’è chi può

C’è chi può. Chi può suonare Mozart appoggiato allo schienale della sedia, come fosse la cosa più naturale del mondo. Perché, dopotutto, Mozart “è” naturale. Lo sa bene chi lo sente scorrere nel proprio sangue, come il grande maestro Sándor Végh, placidamente seduto anche in concerto sullo sgabello più alto del mondo della musica, quello del direttore d’orchestra. Non ha bisogno della bacchetta, usa a malapena una mano per indicare la direzione da seguire, per accompagnare: perché Mozart non va diretto, va solo concertato. E lo sa chi, con lui, dà voce a quel sangue che scorre nelle membra, passando dalle mani sulla tastiera ad una movenza del capo, verso l’orchestra: Radu Lupu, il raffinatissimo pianista rumeno che negli anni ha selezionato il proprio repertorio e le proprie apparizioni pubbliche, e che qui dialoga coi prestigiosi Wiener Philarmoniker diretti appunto da Végh. Non si può forse nemmeno parlare di dialogo, in questo scambio di voci che si alternano nell’innalzare un canto così alto da sembrare impalpabile. La musica di Mozart gli dà forma intima dapprima col solo pianoforte; risponde l’orchestra: il flauto, il fagotto, poi si liberano i violini.
Végh ha studiato composizione con Zoltán Kodály, ha eseguito Richard Strauss da violino solista diretto da Richard Strauss. Cos’altro? Silenzio.
Radu Lupu conosce bene il silenzio, fratello del suono, figli dello stesso Dio. Lupu non rilascia interviste, Lupu parla con gli occhi, Lupu ascolta la musica. Che, in questo Adagio dal Concerto per pianoforte e orchestra n. 23, K 488, se ne va come è venuta, nel silenzio, per pochi eletti. Per chi può.


5 minuti di musica al giorno, aspettando del concerto il ritorno

Facendo colazione o prima di dormire, in una pausa del lavoro, con le cuffie alle orecchie o diffuso in tutta la casa, per un attimo di pace o per riempire questo tempo di attesa, per un ascolto individuale o per avere un argomento su cui conversare: ognuno di voi sceglierà come “usare” questa musica. Una musica che “è già lì”, sul web, e che ci limitiamo a condividere con voi.

In attesa di poter tornare a teatro, per ascoltare la musica dal vivo – un momento di socialità insostituibile, oltre che un’esperienza sensoriale non surrogabile – Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico propongono ai propri abbonati, al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza e a tutti gli appassionati che sentono la mancanza di un concerto, dei suggerimenti di ascolto di “buona musica”.

In un momento particolare e impegnativo – per tutti i cittadini e per le associazioni che operano nel settore dello spettacolo dal vivo – vogliamo dare un segno di presenza e condivisione. Così, mentre negli uffici delle due associazioni si lavora a recuperi, sostituzioni e ripartenza, attraverso MusiCare proponiamo ogni giorno un momento musicale, selezionato e brevemente commentato per Voi dai collaboratori della nostra rivista digitale.

In attesa di rivederci ai nostri concerti.

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