Giovanni Costantini
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Chopin suona imprevedibile come la libertà

Chi dice che Chopin ha scritto musica da salotto semplice e immediata – neanche fosse il predecessore di Richard Clayderman – forse non ha mai aperto un suo spartito. Se è vero che il pianista e compositore polacco ha fatto musica nei salotti di Parigi di inizio ‘800, e per quelli l’ha scritta, è vero anche che un salotto parigino di quel tempo non era esattamente la stanza col divano e la tv. Ma non è tanto il manuale di storia della musica a riservare sorprese, quanto quello di analisi armonica: nella scelta delle note da utilizzare (concedete un linguaggio “semplice e immediato”) Chopin è rivoluzionario, non solo per i suoi contemporanei, ma anche per chi oggi studia musica. Avveniristico, azzardato, libero: tutto, fuorché scontato, facile e immediato.
Un altro che di rivoluzioni, libertà, pianoforte e Polonia ne sa qualcosa è il pianista Krystian Zimerman. Da quando ha vinto nel 1975 il prestigioso concorso Chopin, le sue interpretazioni della musica del connazionale – e non solo quelle – fanno scuola e l’hanno elevato nell’olimpo dei pianisti più richiesti dai grandi teatri. Eppure, lui, Krystian Zimerman, non siede nelle giurie dei concorsi perché li trova “sistemi imperfetti”, non ha social media attraverso cui coltivare fan e non concede più di una cinquantina di concerti l’anno, per dedicarsi alla vita privata e alla famiglia.
Questa sua (datata) interpretazione della prima Ballata di Chopin è doppiamente preziosa: ci presta per nove minuti la libertà di due uomini che sono sfuggiti agli schemi, veloci e imprevedibili come le loro mani sulla tastiera.


5 minuti di musica al giorno, aspettando del concerto il ritorno

Facendo colazione o prima di dormire, in una pausa del lavoro, con le cuffie alle orecchie o diffuso in tutta la casa, per un attimo di pace o per riempire questo tempo di attesa, per un ascolto individuale o per avere un argomento su cui conversare: ognuno di voi sceglierà come “usare” questa musica. Una musica che “è già lì”, sul web, e che ci limitiamo a condividere con voi.

In attesa di poter tornare a teatro, per ascoltare la musica dal vivo – un momento di socialità insostituibile, oltre che un’esperienza sensoriale non surrogabile – Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico propongono ai propri abbonati, al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza e a tutti gli appassionati che sentono la mancanza di un concerto, dei suggerimenti di ascolto di “buona musica”.

In un momento particolare e impegnativo – per tutti i cittadini e per le associazioni che operano nel settore dello spettacolo dal vivo – vogliamo dare un segno di presenza e condivisione. Così, mentre negli uffici delle due associazioni si lavora a recuperi, sostituzioni e ripartenza, attraverso MusiCare proponiamo ogni giorno un momento musicale, selezionato e brevemente commentato per Voi dai collaboratori della nostra rivista digitale.

In attesa di rivederci ai nostri concerti.

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