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Iván Fischer e la Favola d’Orfeo: un’opera perfetta nel teatro perfetto

Dopo il successo dello scorso anno, il maestro Iván Fischer torna al Teatro Olimpico con la sua Opera Company per la seconda edizione del Vicenza Opera Festival, rassegna operistica e sinfonica che il direttore ungherese ha specificamente disegnato per essere rappresentata nel più antico teatro coperto del mondo. In programma una speciale edizione de “La favola d’Orfeo” di Claudio Monteverdi: una “world premiere” che presenta una grande novità. Fra le tre rappresentazioni del capolavoro di Monteverdi è in programma un concerto sinfonico nel quale Fischer dirigerà la sua Budapest Festival Orchestra, considerata una delle migliori dieci formazioni sinfoniche del mondo.

Per circa 500 anni il pubblico che ha assistito al sublime “Orfeo” di Claudio Monteverdi non ha mai potuto vedere né ascoltare il finale che era stato concepito originariamente. Pubblicato nel 1609, il libretto originale, che prevedeva un’ultima scena con l’ingresso in scena delle Baccanti – un gruppo di invasate seguaci di Dioniso che uccidono Orfeo – fu sostituito con un più convenzionale lieto fine dove Apollo scende sulla terra per portarsi in cielo il povero Orfeo devastato dall’amore.

Quel finale originale mi ha sempre colpito e attirato molto e così ho pensato di proporlo componendo io stesso le musiche mancanti degli ultimi dieci minuti dell’opera; l’ho fatto, naturalmente, seguendo lo stile di Monteverdi.

Dunque in occasione del prossimo Vicenza Opera Festival – in programma al Teatro Olimpico dal 21 al 24 ottobre 2019 – sarà rappresentata per la prima volta al mondo una specialissima versione dell’Orfeo di Monteverdi con il finale così com’era previsto nel libretto originale. Sono convinto che l’Orfeo, una delle più belle opere che siano mai state scritte, sia un capolavoro che ha molto a che vedere con il Teatro Olimpico, costruito pochi anni prima che l’opera monteverdiana fosse rappresentata. Direi che è l’opera perfetta nel teatro perfetto.

Dopo il grande successo internazionale riscosso dalla prima edizione di questo festival con il Falstaff verdiano, nell’edizione 2019 dirigerò lo stesso team artistico dell’anno scorso, vale a dire la Iván Fischer Opera Company e la Budapest Festival Orchestra. Valerio Contaldo, Nuria Rial e Emöke Baráth sono i nomi di alcuni dei cantanti solisti che ho scelto.