Marco Bellano
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Il suono del Requiem che emozionò Mozart

Nel gennaio 1772, tra le file degli orchestrali che eseguirono per la prima volta a Salisburgo il Requiem di Michael Haydn, c’erano anche Mozart e suo padre. Per Haydn, fratello minore del più celebre Franz Joseph, l’occasione era mesta: aveva messo in musica la liturgia dei defunti in onore del fu arcivescovo Sigismondo, ma era soprattutto fresco, in lui, il dolore per la scomparsa in tenera età della sua unica figlia Aloisia Josefa. Per il giovane Wolfgang, invece, la meraviglia di quel concerto fu indimenticabile; il ricordo rimase ancora vivo a distanza di quasi vent’anni, quando Mozart si trovò a scrivere il fatale Requiem che avrebbe chiuso la sua breve carriera.
Confrontate questo Dies Irae di Haydn con quello di Mozart: anche se il ritmo è diverso, le figure di accompagnamento e il profilo melodico hanno una parentela stretta. Mozart aveva dunque copiato? No, certamente; all’epoca era in realtà abbastanza comune “sfidare” il proprio talento cercando di migliorare le idee di valenti colleghi compositori. Questo la dice lunga sull’ammirazione che Mozart aveva per Michael Haydn; i due, in effetti, furono anche amici, e Mozart arrivò persino a scrivere musica a nome di Haydn, in caso di necessità (confondendo non poco le idee ai musicologi dei secoli a venire).
Era tipico dell’epoca anche usare voci bianche in luogo di soprani e contralti: il Tölzer Knabenchor, compagine fondata da Gerhard Schmidt-Gaden e rinomata in tutto il mondo, ci offre dunque in questo video la possibilità di riscoprire il suono che emozionò Mozart.
Il video è della Westdeutscher Rundfunk Köln, l’emittente radiotelevisiva pubblica locale del Land tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia.


5 minuti di musica al giorno, aspettando del concerto il ritorno

Facendo colazione o prima di dormire, in una pausa del lavoro, con le cuffie alle orecchie o diffuso in tutta la casa, per un attimo di pace o per riempire questo tempo di attesa, per un ascolto individuale o per avere un argomento su cui conversare: ognuno di voi sceglierà come “usare” questa musica. Una musica che “è già lì”, sul web, e che ci limitiamo a condividere con voi.

In attesa di poter tornare a teatro, per ascoltare la musica dal vivo – un momento di socialità insostituibile, oltre che un’esperienza sensoriale non surrogabile – Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico propongono ai propri abbonati, al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza e a tutti gli appassionati che sentono la mancanza di un concerto, dei suggerimenti di ascolto di “buona musica”.

In un momento particolare e impegnativo – per tutti i cittadini e per le associazioni che operano nel settore dello spettacolo dal vivo – vogliamo dare un segno di presenza e condivisione. Così, mentre negli uffici delle due associazioni si lavora a recuperi, sostituzioni e ripartenza, attraverso MusiCare proponiamo ogni giorno un momento musicale, selezionato e brevemente commentato per Voi dai collaboratori della nostra rivista digitale.

In attesa di rivederci ai nostri concerti.

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