Paolo Meneghini
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La Fantazia di quattro viole da gamba

Torna a Vicenza il consort di viole da gamba Il Suonar Parlante, fondato da Vittorio Ghielmi: musica antica del XVII secolo, alla ricerca di quel gusto e di quella maniera che portava lo strumento ad imitare la voce umana, con suoni e consonanti.

Il suonar parlante è un’espressione usata da Paganini, nelle sue lettere, per descrivere la propria capacità di pronunciare realmente parole con il violino. Questa tecnica non fu un’esclusiva del virtuoso genovese: l’imitazione della voce umana e la capacità di “parlare” con lo strumento fu l’essenza stessa dell’arte musicale antica. Non stiamo parlando solo di una generica attenzione alla retorica musicale ma di una vera e propria tecnica strumentale che produce consonanti distinguibili.
Da qui, il nome del gruppo fondato da Vittorio Ghielmi e dai musicisti che lo compongono, ospite al Teatro Comunale di Vicenza lunedì 30 gennaio, per la Stagione concertistica della Società del Quartetto.
Quello di Vittorio Ghielmi e de Il Suonar Parlante è un gradito ritorno a Vicenza, essendo già noti al pubblico del Quartetto. Nato una ventina d’anni fa come quartetto di viole da gamba e poi ingranditosi anche a formazione orchestrale, l’ensemble lavora da sempre alla riscoperta e all’utilizzo della tecnica che gli dà il nome. Le fonti antiche parlano dell’armonia dolcissima del quartetto di viole (concerto di viole) e dalla capacità della viola da gamba, meglio di ogni altro strumento, di imitare la voce umana. Il quartetto Il Suonar Parlante, che si è esibito nelle più importanti sale del mondo ed ha una vasta produzione discografica, ha affrontato non solo il meraviglioso e ricchissimo repertorio antico per consort di viole, ma è stato anche pioniere nella creazione di nuovi brani e nella collaborazione con jazzisti (Uri caine, Ernst Rejiseger, Kenny Wheeler etc.) e musicisti tradizionali (Khaled Arman) di fama mondiale.

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Il programma della serata, dal titolo Fantazia, offre un viaggio nei capolavori scritti per il consort di viole o comunque interpretabili da questa formazione: ecco infatti in scaletta, tra tanti autori a lui antecedenti, anche tre Contrappunti dall’Arte della Fuga di J. S. Bach. E tra molti nomi del XVII secolo, ricorre tuttavia anche quello di Vittorio Ghielmi, ora compositore ora arrangiatore, oltre che anima della formazione.
Paragonato dalla critica a Jasha Heifetz (Diapason) per il virtuosismo e definito “El alquimista del sonido” (Diario de Sevilla) per l’intensità e la versatilità della sua interpretazione musicale, Ghielmi ha aperto la via a una differente immagine sonora del repertorio antico e della viola da gamba, ampliandone la tecnica ed il repertorio. È direttore del Departement für Alte Musik e Professore di viola da gamba al Mozarteum di Salisburgo e Visiting Professor al Royal College of Music London (RCM).
Assieme a lui, viola da gamba soprano, in palcoscenico a Vicenza ci saranno Rodney Prada, viola da gamba tenore, e due viole da gamba basso, suonate da Mauro Colantonio e Cristiano Contadin.