Eleonora Beltramello
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L’ascolto con lui! Musica dal web per i bimbi

Ecco una proposta di linee guida scientifiche per l’ascolto della musica da parte dei bambini in età prescolare attraverso i dispositivi elettronici. Un ascolto che va regolato dalla presenza del genitore, al fine di limitarne le controindicazioni e trasformarlo in un momento di giocosa e formativa relazione.

In questi giorni sospesi a causa di un’emergenza sanitaria straordinaria, ci ritroviamo ad essere chiusi in casa e a riempire il nostro tempo e il tempo dei nostri bambini con le più svariate attività. Ad aiutarci nell’impresa di creare nuove abitudini e di sconfiggere la noia sono i dispositivi elettronici, in grado di consentirci di lavorare da casa, dare continuità scolastica ai nostri figli, visitare musei online, vedere video musicali, avviare videoconferenze o semplicemente incontrare in video-chiamata i famigliari che non possiamo raggiungere dal vivo. Che si tratti di smartphone, tablet, pc, televisioni, i dispositivi elettronici ci stanno aiutando a rimanere vicini e a vincere la paura.
Grazie a loro riusciamo a mantenere i contatti con l’esterno e grazie a loro continuiamo a condividere anche la buona musica.
Ed è proprio dalla condivisione di video musicali che nasce una riflessione: come rendere partecipi i nostri bambini delle proposte musicali presenti nel web, dedicate o no a loro, senza mettere a rischio la loro salute?
Perché, se è vero che l’adulto è in grado di gestire gli input e i rischi derivanti dall’esposizione ai device elettronici, questo non è altrettanto vero per i bambini (0-8 anni), nel pieno del loro sviluppo evolutivo.
I bambini sono affascinati dal mondo tecnologico. Sin da piccolissimi si approcciano con disinvoltura e facilità ai dispositivi elettronici, con i quali interagiscono con naturalezza. Questo dipende dal funzionamento del sistema dopaminergico che, come spiegano le neuroscienze, regola il meccanismo della gratificazione tramite ricompensa. Quando, con un solo indice della mano, il bambino riesce a manipolare il cellulare o il tablet, accedendo in tempo reale a immagini, video o altro materiale stimolante e divertente, il cervello produce dopamina, un neurotrasmettitore che agisce su molte funzioni del sistema nervoso fra cui il comportamento teso alla gratificazione. La sensazione positiva prodotta dalla dopamina, porterà il bambino a cercare di mantenerla a lungo, oltre che a ricercarla in futuro. Più sarà esposto all’utilizzo di strumenti tecnologici, maggiore sarà la gratificazione. Il prolungare di questa pratica, può portare il bambino ad una vera e propria dipendenza. Ma non solo. Un’elevata esposizione ai dispositivi elettronici può esporre i bambini a rischi sia diretti che indiretti.
Si possono presentare problemi di attenzione, di utilizzo del pensiero astratto, di linguaggio e di acquisizione delle abilità sociali. Questo dipende dal fatto che si sottrae loro tempo relazionale e di interazione con i genitori e i coetanei, in un momento evolutivo importante per sperimentare le proprie abilità sociali e durante il quale la relazione emotiva è il motore principale di apprendimento. Si favoriscono inoltre condotte caratterizzate da minimo sforzo e massimo risultato, non permettendo così un corretto allenamento al senso del limite, al tempo dell’attesa e alla gestione della frustrazione. Ne consegue irritabilità e incapacità nel gestire e regolare i propri impulsi e il proprio mondo emozionale. Si ha una diminuzione della concentrazione e della memoria, in quanto il cervello tende a cancellare le tracce neuronali della corteccia frontale a causa dell’eccessiva velocità degli stimoli visivi. Aumenta inoltre l’incidenza di disturbi alla vista.
Non mancano poi i rischi indiretti. La tecnologia sottrae tempo al movimento fisico e aumenta di conseguenza il rischio di andare incontro a sovrappeso e obesità. Infine, può favorire difficoltà nelle relazioni, disturbi del sonno e disturbi dell’apprendimento.

L’American Academy of Pedriatrics propone alcune linee guida per aiutare i genitori ad un corretto uso degli strumenti tecnologici presenti nelle nostre case, che prenderemo come spunto per suggerirvi come poter continuare ad ascoltare musica con i vostri figli in modo divertente ed educativo senza sovraesporli alla tecnologia.
L’utilizzo per i bambini da 0 a 5 anni dovrebbe infatti essere limitato: quasi inesistente per i bambini fra gli 0 e i 24 mesi e limitato a non più di un’ora al giorno per i bambini fra i 2 e i 5 anni. Per i bambini in età scolare si suggerisce un tetto massimo giornaliero disciplinato da regole concordate con il bambino (di cui una parte è ora giustamente dedicata alla didattica a distanza). In tutti questi casi il contenuto dovrebbe essere controllato dal genitore e visionato insieme al bambino.
La presenza attiva e propositiva del genitore, soprattutto nell’età prescolare, risulta infatti necessaria per favorire l’armonico sviluppo delle potenzialità del bambino.
Ed è proprio a partire dalla interrelazione che dovrebbe iniziare l’attività d’ascolto della musica. Vivere quotidianamente in un ambiente dove è presente la musica e nel quale la musica accompagna e nutre i vari momenti della vita, rappresenta una forma di acculturazione informale molto efficace e peraltro molto antica. Non si tratta di ascoltare solo playlist di musica dedicata ai bambini, ma di allargare l’ascolto a tutta la varietà che la cultura musicale può proporre. “Maggiore sarà la varietà di musica che il bambino ascolterà più sarà intelligente musicalmente quando sarà grande.” (E. Gordon).
Quindi prendetevi del tempo per sedervi accanto al vostro bambino e ascoltare musica scelta fra i più diversi generi, evitando di guardare i video musicali ma limitandovi al loro ascolto.
Se possibile, con i bambini più grandi prendetevi del tempo per parlare di ciò che avete ascoltato.
Non limitatevi ad un ascolto passivo, ma divertitevi a saltare a ritmo di musica, a dondolare, a rotolare o semplicemente a sdraiarvi sul pavimento o sul tappeto. Assecondate l’ascolto della musica con un atto motorio nato dall’ascolto e dettato dalla vibrazione e dal ritmo stesso, e non con una coreografia o sequenza di movimenti strutturati o descrittivi: permette ai bambini di inventare gesti e di muoversi con naturalezza, voi divertitevi ad ampliare ed elaborare tali movenze. Create un “reale dialogo” fra voi e il bambino. Scoprirete come questo piccolo momento condiviso diventerà presto un importante momento di partecipazione che permetterà a vostro figlio di apprendere la musica in modo divertente, ma anche di sviluppare indirettamente capacità di ascolto, coordinazione, equilibrio, attenzione, concentrazione e abilità sociali. Per voi sarà un’occasione per sperimentare un nuovo modo per stimolare e conoscere i vostri figli.

 

 


Eleonora Beltramello
Musicoterapeuta iscritta al Registre Professionnel Européen des Spécialistes en disciplines psychologique/art-thérapies ed insegnante associato AIGAM, esperta in propedeutica della musica 0-6 anni, lavora privatamente e per enti pubblici e privati delle province di Bologna e Vicenza. Formatrice culturale in comunicazione e in teatro, è docente in diversi enti di formazione. Collabora stabilmente come docente di speakeraggio, dizione e fonetica e public speaking per Radio Città Fujiko. Dal 2005 è presidente e responsabile organizzativo dell’associazione culturale Rimachèride, e dal 2020 direttore artistico di Silence, music e theatre school a Bassano del Grappa (VI).