Da venerdì 3 giugno parte una nuova edizione della rassegna musicale estiva promossa dall’Orchestra del Teatro Olimpico. Sei gli appuntamenti in programma nel Chiostro di San Lorenzo con i musicisti della OTO schierati in varie formazioni da camera. In programma brani di Haydn, Mozart e Schubert, il tardo Ottocento di Dvořák e Debussy, il Novecento di Prokof’ev, Ibert, Webern e Ligeti. In evidenza anche le percussioni, con una serata speciale ideata da Saverio Tasca.
Con la stagione estiva tornano i Notturni della OTO, l’oramai tradizionale serie di concerti da camera che ha per protagonisti piccoli ensemble dell’Orchestra del Teatro Olimpico. Dopo varie edizioni ospitate nel cortile di Palazzo Barbarano e nel giardino del Teatro Olimpico, quest’anno i Notturni si terranno al Chiostro della Chiesa di San Lorenzo, spazio altrettanto suggestivo nel cuore di Vicenza, grazie anche alla rinnovata collaborazione con il Comune di Vicenza.
La rassegna estiva della OTO ha un duplice scopo, come sottolinea il presidente Franco Scanagatta. «Da un lato dare continuità al lavoro di alta formazione artistica che coinvolge tutor e giovani musicisti durante la stagione sinfonica; dall’altro tenere vivo il contatto con il nostro pubblico mettendo in luce un’altra dimensione dei nostri maestri d’orchestra, che sono degli ottimi interpreti anche nell’impegnativo ambito cameristico».
Dunque, nei sei concerti in cartellone dal 3 giugno al 22 luglio con inizio alle ore 21, i giovani maestri della OTO si propongono in varie formazioni da camera, dal trio al quintetto, nell’interpretazione di brani che abbracciano varie epoche e stili.
Ne è un esempio il concerto inaugurale di venerdì 3 giugno, quando il quintetto di archi e fiati preparato da Ubaldo Fioravanti proporrà un Divertimento di Michael Haydn (fratello minore del più famoso Joseph) risalente al 1758 e di seguito una Danza slava di Dvořák composta a Praga nel 1878, per finire con il Quintetto Op. 39 per archi e fiati che Prokof’ev scrisse nel 1924. Protagonisti del Notturno inaugurale sono Eva Ghelardi (violino), Angelica Groppi (viola), Alessandro Leone (contrabbasso), Nicola Scialdone (oboe) e Kevi Asanllari (clarinetto).
Nel Notturno di venerdì 17 giugno riflettori puntati sulle percussioni della OTO, con Saverio Tasca nel ruolo di leader di un quartetto di percussionisti alle prese con vibrafoni, marimbe e vari altri strumenti. In programma brani dello stesso Tasca, arrangiamenti e improvvisazioni ispirate all’acustica del Chiostro di San Lorenzo.
Una settimana più tardi – venerdì 24 – spazio agli archi con un concerto incentrato su Franz Schubert, compositore romantico per eccellenza. Il programma scelto da Jacopo Di Tonno mette insieme il Trio n. 1 (opera incompleta del 1816, l’anno delle “indecisioni”) e l’intenso Quintetto Op. 163 che fa parte dell’ultima sfornata di capolavori del compositore viennese.
Per l’appuntamento dell’1 luglio il maestro preparatore Klaus Manfrini ha invece optato per le atmosfere dell’Est di Antonín Dvořák del quale viene proposta una selezione dai “Cipressi” per quartetto d’archi e il Quintetto Op. 77, ove il contrabbasso ha un ruolo da comprimario.
Venerdì 8 luglio sarà Filippo Lama a guidare i maestri d’orchestra della OTO – nella tipica formazione di quartetto d’archi, rinforzata dalla presenza dell’arpa – in un programma che spazia da Debussy (Danse sacrée et danse profane) a Mozart (Quartetto “La caccia”) per chiudersi con il Langsamer Satz di Anton Webern.
I fiati della OTO, preparati da Davide Sanson, sono i protagonisti del sesto e ultimo Notturno in calendario venerdì 22 luglio. Dopo un paio di Fantasie che Mozart scrisse su commissione nell’ultimo anno di vita, il quintetto di fiati della OTO esegue i tre deliziosi Pezzi brevi di Jacques Ibert e le Sei bagatelle di György Ligeti datate 1953.