L’Ensemble Zefiro riesuma la grandezza di Zelenka

Visse il successo e la sconfitta il compositore Jan Dismas Zelenka. Boemo, nacque nel 1679 e nel 1710 venne ingaggiato a Dresda alla corte di Augusto il Forte. Nel momento in cui avrebbe potuto consolidare la sua posizione, dovette constatare che gli avevano preferito un altro. Malgrado tanti tenessero in grande stima i suoi lavori, tra cui Bach e Telemann, morì solo e deluso nel 1745. La sua opera cominciò a essere riscoperta negli anni Cinquanta del Novecento.
In questo doppio CD, l’Ensemble Zefiro, su strumenti antichi, si cimenta con le Sei Sonate a due Hautbois et Basson con basso continuo ZWV 181. Gli oboisti Paolo Grazzi e Alfredo Bernardini e il fagottista Alberto Grazzi dispiegano impressionanti acrobazie virtuosistiche. Nella Sonata n. 3 li affianca il violinista Mafredo Kraemer. Al continuo un parterre de roi composto da Rinaldo Alessandrini (clavicembalo e organo), Rolf Lisveland e Gian Carlo Rado alla tiorba, Roberto Sensi e Lorenz Duftschmid a violoncello e violone. Siamo senz’altro al cospetto di una registrazione di riferimento per le sei sonate di Zelenka: nitida, incisiva, innervata di ritmo, con allegri svelti e adagi incantati, rende giustizia all’originalità e alla maestria di un compositore che ha rischiato di essere sepolto dalla storia.