Paolo Meneghini
echi

L’orchestra di Fischer suona in ospedale e in casa di risposo

Anche quest’anno, grazie alla sensibilità di Caroline Marzotto e Iván Fischer, la Budapest Festival Orchestra non manca di portare la musica da camera a chi non può permettersi di andare in teatro.
Fischer: “È un modo per trasmettere la bellezza della musica alla gente e per rafforzare lo spirito di gruppo all’interno dell’orchestra”.

Il calendario del Vicenza Opera Festival, che quest’anno propone al Teatro Olimpico un capolavoro del Novecento come The Turn of the Screw di Britten, è arricchito da due eventi speciali che si svolgeranno a margine della programmazione principale.
Venerdì 21 ottobre due quartetti d’archi della Budapest Festival Orchestra – recentemente nominata da Gramophone “Orchestra of the Year” – si esibiranno per gli ospiti della Residenza “Ottavio Trento” e al piano terra del Padiglione A dell’Ospedale San Bortolo a beneficio dei degenti, dei visitatori e di tutto il personale dell’ospedale.
All’Istituto “Trento” Mária Gal-Tamási, Antónia Bodó, Erika Illés e Gabriella Liptai eseguiranno brani di Schubert, Dvořák, Puccini e Mendelssohn. Al San Bortolo Iván Tímea, Ágnes Biró, Barna Juhász e Rita Sovány nella classica formazione di violino I, violino II, viola e violoncello propongono due capolavori come il Quartetto Op. 17 di Haydn e il Quartetto “Americano” di Dvořák.
L’iniziativa di portare la musica del Vicenza Opera Festival anche fra coloro che per vari motivi non possono seguire gli spettacoli in programma al Teatro Olimpico è frutto della sensibilità della contessa Caroline Marzotto e del maestro Iván Fischer, che con la sua Budapest Festival Orchestra da parecchi anni organizza in Ungheria vari eventi del genere. Ne sono un esempio i Cocoa Concerts dedicati alle persone affette da autismo e alle loro famiglie, i concerti gratuiti nelle chiese e nelle sinagoghe abbandonate e quelli nei parchi di Budapest. Durante la pandemia l’orchestra di Fischer si è esibita più volte anche nei cortili condominiali, con il pubblico che assisteva dalle finestre e dai balconi di casa.
In queste occasioni i musicisti della BFO vanno a comporre vari ensemble da camera (di archi, di fiati o misti) che secondo il maestro Fischer hanno una duplice finalità: trasmettere la bellezza della musica alla gente e rafforzare lo spirito di gruppo all’interno dell’orchestra.