Federica Righini e Riccardo Zadra
echi

Musica “senza sforzo”:
la lezione di Kenny Werner

Storie personali, esempi di grandi musicisti, spunti dalla filosofia orientale, fino alla spiritualità e alla mistica: il pianista statunitense sfida le consuetudini per portare i musicisti ad una performance effortless. L’autorevole commento di due specialisti al suo libro, “Effortless Mastery”, ora disponibile nella traduzione in italiano.

Effortless mastery, del pianista e didatta statunitense Kenny Werner, potrebbe intitolarsi “Lo Zen e l’arte di suonare”, tanti sono i riferimenti alle discipline orientali applicati alla musica. Con grande coraggio e il costante slancio verso una visione “alta”, Werner sfida le nostre attitudini più radicate, i nostri abituali modi di pensare e di fare musica, per ispirarci ad una visione che non teme di attingere alla spiritualità e alla mistica. Il mondo del jazz costituisce lo sfondo principale dell’opera, tuttavia non mancano interessanti osservazioni e riferimenti alla musica classica e ad altri generi musicali. Attraverso storie personali, esempi tratti dalla vita di grandi musicisti, spunti dalle filosofie orientali e quattro ampie meditazioni guidate (registrate con la voce dell’autore su Cd allegato), Werner ci conduce in un viaggio che stravolge l’atteggiamento prevalente in gran parte della formazione e della pratica musicale tradizionale.
L’assenza di sforzo, cui si riferisce il titolo, è l’espressione naturale del nostro più elevato stato di coscienza, quello stato trascendente che rappresenta la condizione originaria dalla quale proveniamo e verso cui tendiamo. Per suonare senza sforzo è necessario imparare a liberarsi dall’ego e dalle tirannie del pensiero, a essere gentili con sé stessi, a lasciar andare le paure. Sono obiettivi che potrebbero apparire difficili o accessibili solo a pochi eletti, se non fossero presentati in modo così avvincente ed entusiasta da convincere il lettore che si tratta di potenzialità presenti in ognuno di noi, che possono essere risvegliate tramite una pratica appropriata.
Molto interessante l’analisi delle paure e delle disfunzioni che ci impediscono di accedere a questo stato più ampio e completo di noi stessi, e che Werner individua principalmente nel bisogno ossessivo di essere bravi. “Come ho suonato?” è la domanda più comune che si fa il musicista e che, tuttavia, limita maggiormente la sua libertà creativa. L’aspettativa del risultato, la preoccupazione di come verrà giudicato prevalgono sul piacere e la gioia di suonare. Paure e convinzioni limitanti si traducono inoltre in tensioni fisiche, posture rigide e inibite e in una respirazione superficiale. In realtà, dice Werner, è proprio chi non ha timore di fallire ad essere più in grado, paradossalmente, di raggiungere il successo.
La seconda parte del libro presenta le strategie per liberarci dai condizionamenti e dalla paura, per esprimere l’individualità e la grandezza presenti in ognuno di noi. L’intenzione è di renderci capaci, quando suoniamo, studiamo e ascoltiamo, di rimanere il più possibile in contatto con la fonte della musica divina interiore; quello che Werner chiama lo “Spazio”.
«Sono un maestro, sono grande; le note sbagliate non esistono; tutte le note che suono sono le più belle che abbia mai sentito…». Affermazioni come queste possono sembrare ingenue o ridicole alla nostra mente razionale limitata, ma, in questa prospettiva, costituiscono proprio il ponte che ci connette ad un livello di consapevolezza più ampio.
A nostro parere, il maggior pregio del libro – ora disponibile nella versione italiana – sta nella capacità dell’autore di generare nel lettore un irresistibile richiamo verso il senso profondo del fare musica, verso le sue radici e motivazioni primordiali. Al di là delle paure, delle incertezze, degli schemi storici e culturali, ci spinge a ritrovare quel luogo interiore in cui risiede la perfezione e nel quale gioia, piacere e realizzazione sono disponibili in quantità illimitata.
Un libro imperdibile per ogni musicista alla ricerca di ispirazione e di visione.

 

Il libro è disponibile presso 

 

* Pianisti e docenti presso il Conservatorio di Vicenza, hanno elaborato un approccio originale mirato allo sviluppo delle potenzialità del musicista. Il loro libro, Maestro di te stesso (Edizioni Curci) è a tutt’oggi una pubblicazione di riferimento unica nel suo genere. Tengono corsi e seminari in tutta Italia.
www.righini-zadra.it