Redazione
ilConcertoNONèMorto

Quante note in un anno!
Ecco l’attività del Quartetto

Dalle scuole alle case di riposo, dalla formazione didattica ai festival internazionali, Piergiorgio Meneghini e Paolo Pigato presentano l’impegno della Società del Quartetto di Vicenza e le sue ricadute sociali su città e provincia. Numeri importanti, realizzati grazie a professionalità e rete di collaborazioni.

Qualità e varietà delle proposte. Piergiorgio Meneghini, direttore artistico della Società del Quartetto di Vicenza, non ha dubbi: è grazie a questi due “principi ispiratori” nella programmazione dell’attività che le 119 manifestazioni effettuate dall’associazione vicentina sono state seguite da un numero cospicuo di abbonati e spettatori paganti, conteggiati in oltre 20.000.
Un lavoro immane, proporzionato agli abitanti di Vicenza e provincia, che ha una grande ricaduta sociale, raggiungendo un’utenza eterogenea, dai 3 ai 90 anni: se la cosiddetta “musica classica” raccoglie maggior seguito nel pubblico adulto e anziano, l’impegno del Quartetto è soprattutto sul fronte giovani, attraverso il mondo della scuola e non.

Nella ricorrenza dei 110 anni dell’associazione che dirige, e facendo un bilancio di impatto sociale per l’anno 2019, il maestro Meneghini e Paolo Pigato, presidente dell’associazione, sintetizzano in sei ambiti i fronti nei quali si è dispiegata l’attività della Società del Quartetto.
C’è stata la Stagione concertistica serale, con i suoi 13 concerti nella sala grande del Teatro Comunale, seguiti mediamente da 600/700 persone, delle quali 450 hanno sottoscritto un abbonamento.
Vi sono stati i festival – Omaggio a Palladio, Vicenza Opera Festival, Voci Olimpiche – per un totale di 9 rappresentazioni di livello internazionale. «Manifestazioni come queste rappresentano uno straordinario strumento di promozione turistica del territorio – spiega Pigato – se solo pensiamo che alla “piccola” Vicenza vengono associati nomi di artisti di primissimo piano del panorama musicale mondiale come Schiff, Fischer e Marcon. È grazie soprattutto a queste offerte culturali di grande prestigio che la nostra città si sta sempre più facendo conoscere in tutto il mondo come meta di un turismo colto e raffinato. A beneficiarne sono anche le strutture ricettive di Vicenza e non solo – pensiamo ai settori dei ristoratori e a quello dei commercianti-, dal momento che oltre il 70% del pubblico viene dall’estero.»
Si calcola infatti che in una settimana fra appassionati stranieri e italiani alloggiano in città per i tre festival non meno di 1000 persone occupando 7 hotel e altre 9 strutture ricettive.

Con il terzo ambito, l’organizzazione degli eventi si sposta sul sociale e il numero di appuntamenti lievita: 49 rappresentazioni per il Progetto Scuole. Ecco il contenitore Un, due, tre,… tocca a me, con 8 lezioni per i bambini della scuola d’infanzia con la prof.ssa Fattambrini comprensive di narrazione iniziale e saggio finale; 17 incontri con le prof.sse Beltramello e Bertollo rivolte esclusivamente alle maestre delle scuole per l’infanzia e primarie (150 insegnanti); 3 fiabe musicali al ridotto del Teatro Comunale; un laboratorio con 8 incontri di propedeutica musicale rivolto ai bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni; un corso di formazione e aggiornamento con 5 incontri rivolto ai docenti della Scuola Primaria.
Non è finita: vanno annoverati anche i 16 incontri di un progetto pilota in collaborazione con il Centro Territoriale Integrazione, referente per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità del Provveditorato agli Studi di Vicenza e realizzato assieme all’associazione Rimachèride di Bologna, per coinvolgere un gruppo di 23 giovani fra gli 8 e i 13 anni con disabilità lieve, disturbi specifici dell’apprendimento e altri bisogni educativi speciali nella creazione di un ensemble vocale e strumentale attraverso un laboratorio musicale.
Nelle fiabe musicali Gianbabbeo, La Tartarughina e Mamma Oca era una cuoca è stato attuato l’avvicinamento della musica alla parola scritta, recitata e cantata nella compresenza di più discipline dello spettacolo dal vivo.

Il dott. Pigato prosegue la relazione elencando le collaborazioni, perché “la Società del Quartetto di Vicenza ha sempre cercato di fare rete culturale”. Attualmente l’associazione collabora con Amur, Cidim, AGIS Triveneto, Budapest Festival Orchestra, The international Association Art and education in the XXI century di Kiev-Ucraina, Associazione Festival concertistico internazionale sugli organi storici del vicentino, Diocesi di Vicenza, Conservatorio di Vicenza, Scuola di musica Ludus Musicae di Thiene, Musicamorfosi Monza, Associazione Filarmonica di Rovereto, Compagnia Teatrale La Piccionaia, Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari.
Non manca l’attenzione verso il sociale, ed ecco il quinto ambito di impegno, con 6 concerti nei reparti di Oncologia dell’Ospedale di Vicenza, per i pazienti, e 2 concerti per gli anziani dell’Istituto Trento e Parco Città. «Anche il quinto ambito – riprende Pigato – riveste una grande rilevanza per la nostra associazione che da decenni collabora con organismi ed enti legati al sociale, dando la possibilità di farsi conoscere per mezzo di una presentazione della loro attività durante l’intervallo dei concerti.»
L’ultimo ambito in cui il Quartetto declina la sua professionalità è la valorizzazione del Conservatorio di Vicenza e dei giovani musicisti, con l’introduzione di alcuni progetti innovativi nella propria attività che daranno dei piccoli segnali di speranza alle giovani generazioni, considerando che la disoccupazione musicale in Italia è arrivata a livelli drammatici.
Il progetto Orgelmesse, organizzato in collaborazione con il Conservatorio di Vicenza, l’associazione Festival concertistico internazionale e la Diocesi di Vicenza, va in questa direzione. In Italia, a differenza di altri Paesi europei è raro trovare la figura dell’organista impegnato contrattualmente per i servizi liturgici ed è insolito assistere ad una Messa con accompagnamento di un organista. Da qui l’idea del coinvolgimento dei giovani organisti diplomandi e diplomati che hanno allietato, in 15 chiese parrocchiali di Vicenza e provincia, 34 celebrazioni eucaristiche avvicinando un pubblico nuovo al vastissimo repertorio organistico.
Un’altra iniziativa che ha messo in risalto alcuni dipartimenti del Conservatorio di Vicenza, attraverso l’esibizione dei migliori allievi, è “All’Olimpico col Pedrollo”, un ciclo di 4 concerti nel meraviglioso teatro palladiano.

Esecuzione e formazione: vi è poi infatti il Corso di formazione orchestrale ed il suo concerto conclusivo, organizzato col Consorzio dei Conservatori del Veneto; si è trattato di uno stage di formazione orchestrale, dal 11 al 15 settembre 2019 presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, con il maestro Leon Spierer, già spalla dei Berliner Philharmoniker dal 1963 al 1993.
Il Progetto Guglielmo ha voluto invece ricordare la figura del celebre violinista vicentino Giovanni Guglielmo, scomparso nell’agosto del 2017. Le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari hanno istituito una borsa di studio attraverso accurate audizioni, assegnata da una giuria internazionale presieduta nel 2019 da Salvatore Accardo, che a marzo ha tenuto per quattro giorni delle lezioni a otto allievi, scelti attraverso due selezioni al termine delle quali i candidati hanno sostenuto una prova/concerto per l’assegnazione della borsa di studio.
Infine, la commissione di un’opera, Fiordiraso, nata dalla penna del compositore Mario Lanaro, in rappresentazione a fine febbraio 2020, col coinvolgimento di soggetti musicali e teatrali del territorio, quali l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, la Compagnia Teatrale La Piccionaia di Vicenza e il Coro Gioventù in Cantata di Marostica.
Meneghini ci tiene a concludere con una nota sul pubblico e sulle risorse: «Tutti gli artisti ospitati si sono complimentati per la qualità del pubblico vicentino che, a loro dire, è concentrato, accogliente e competente. Tali lusinghieri apprezzamenti sono il risultato del costante impegno che la SDQ dedica da molti anni all’educazione e alla formazione del suo pubblico attraverso una serie di iniziative proseguite anche nel 2019: la produzione di programmi di sala curati graficamente e nei contenuti, le guide all’ascolto prima dei concerti, curate da critici musicali di grande esperienza e dagli stessi musicisti, e gli articoli di presentazione pubblicati sugli organi di informazione locale e quelli di approfondimento nel periodico Musicare. Tutto questo richiede molte energie, molte risorse economiche, che la Società del Quartetto reperisce per lo più da finanziatori privati, fondamentali, ai quali siamo molto grati. Chi vorrà aggiungersi a questo gruppo di persone e imprese sensibili, sarà il benvenuto.»