Marco Bellano
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Quel gioco di sguardi è un vero Scherzo

Quando le sale da concerto riapriranno, una delle gioie della musica cameristica dal vivo che più meritiamo di riscoprire è cogliere sul fatto i musicisti mentre si scambiano cenni, giochi di sguardi, sorrisi; insomma, intercettare i segni del divertimento complice che nasce da affiatamento e talento. Mentre aspettiamo, comunque, possiamo “allenarci” grazie ai video, dove il nostro compito è semplificato di molto, dato che, in tal caso, catturare le più significative espressioni degli interpreti spetta al regista.
Osservate dunque, in questo Scherzo di Brahms, dal Trio per pianoforte e archi n. 2 Op. 87, quanto rendano più fresco e musicale il tutto i sorrisi di Yo-Yo Ma, le occhiate di Leonidas Kavakos, la leggiadria delle mani di Emanuel Ax, che il pubblico della Società del Quartetto ricorderà nel concerto tenuto dal pianista a Vicenza il 10 dicembre 2018. L’atteggiamento dei tre è perfetto, anche perché Brahms, in questo terzo movimento del secondo Trio con pianoforte, sta dando sfogo al suo lato più arguto: lo Scherzo mormora sornione, finché nella sua sezione centrale non si dispiega un’appassionata melodia.
Brahms era felicemente in vacanza a Bad Ischl, tra le sue amate montagne, quando lavorò a questo Trio; era il 1882, e il suo umore era talmente buono da far venir meno persino il suo severissimo spirito autocritico. Clara Schumann, la sua confidente più intima, aveva in effetti espresso riserve su questo Trio; Brahms glielo aveva sottoposto assieme a un’altra composizione dello stesso tipo, in Mi bemolle maggiore. Clara disse di preferire la seconda; si disse poi perplessa dalla sezione centrale del Trio in Do maggiore, sentendola troppo artificiosa e di importanza secondaria. Ebbene, Brahms tirò dritto per la sua strada: finì il Trio in Do maggiore e mantenne orgogliosamente l’oasi lirica nel cuore dello Scherzo. Un’allegra disinvoltura per lui insolita, ma, per una volta, davvero appropriata!


5 minuti di musica al giorno, aspettando del concerto il ritorno

Facendo colazione o prima di dormire, in una pausa del lavoro, con le cuffie alle orecchie o diffuso in tutta la casa, per un attimo di pace o per riempire questo tempo di attesa, per un ascolto individuale o per avere un argomento su cui conversare: ognuno di voi sceglierà come “usare” questa musica. Una musica che “è già lì”, sul web, e che ci limitiamo a condividere con voi.

In attesa di poter tornare a teatro, per ascoltare la musica dal vivo – un momento di socialità insostituibile, oltre che un’esperienza sensoriale non surrogabile – Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico propongono ai propri abbonati, al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza e a tutti gli appassionati che sentono la mancanza di un concerto, dei suggerimenti di ascolto di “buona musica”.

In un momento particolare e impegnativo – per tutti i cittadini e per le associazioni che operano nel settore dello spettacolo dal vivo – vogliamo dare un segno di presenza e condivisione. Così, mentre negli uffici delle due associazioni si lavora a recuperi, sostituzioni e ripartenza, attraverso MusiCare proponiamo ogni giorno un momento musicale, selezionato e brevemente commentato per Voi dai collaboratori della nostra rivista digitale.

In attesa di rivederci ai nostri concerti.

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