Marco Bellano
audioVisioni

Se il film può imparare dal disco…

I trailer sono una presenza constante nel nostro panorama audiovisivo: sono “pillole” di film, serie televisive o spettacoli dal vivo fatte apposta per invogliare lo spettatore a godersi il prodotto completo, concentrando strategicamente in una manciata di minuti il meglio di quel che c’è in serbo, senza però rivelare troppo, per non togliere il piacere della sorpresa. Non è facile, in effetti, confezionare un buon trailer; lo è ancora meno se, poi, ciò a cui esso si riferisce non è un audiovisivo ma, per esempio, un disco.

Prendiamo questo trailer dedicato a un disco della cantante Patricia Petibon, con la Venice Baroque Orchestra diretta da Andrea Marcon. In questo caso, l’anteprima riguarda persino qualcosa che non si troverà nel prodotto finito: i retroscena della registrazione. Il video mostra gli interpreti al lavoro, con abiti “informali” giustificati dall’assenza di un pubblico e di un contesto concertistico. Ogni tanto, la musica sfuma per fare da sfondo a brevi commenti fatti da Petibon.
In questo caso il trailer regala al fruitore un valore aggiunto: è un complemento al disco, e non semplicemente una sua “riduzione” promozionale. È interessante, tra l’altro, come lo stile visivo nasca per certi versi dalla fisicità degli interpreti: il gesto fresco di Marcon e l’impetuosità con cui la cantante sottolinea il fraseggio col suo corpo si rispecchiano nella libertà dell’inquadratura, sempre in movimento grazie all’uso della camera a mano.
Insomma: anche se finalità comunicativa e pubblico sono differenti, non sarebbe male se, qualche volta, i trailer per film e simili prendessero esempio da quelli per i dischi…