Paolo Meneghini
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Un trio stellare per quattro autori in due secoli

Lunedì 12 dicembre la Società del Quartetto ospita al Teatro Comunale di Vicenza la violinista Francesca Dego accompagnata da due notevoli compagni di viaggio: il pianista Alessandro Taverna e il cornista britannico Martin Owen. Il programma spazia dall’Ottocento di Schumann e Brahms al Novecento di Ligeti e Messiaen.

Nel terzo concerto della stagione 2022/23 in programma lunedì 12 dicembre la Società del Quartetto ospita al Teatro Comunale di Vicenza un’originale formazione da camera composta da tre musicisti di levatura internazionale: la violinista Francesca Dego, il pianista Alessandro Taverna e il cornista britannico Martin Owen. Altrettanto originale e vario è il programma proposto, che spazia da pagine ottocentesche di Schumann e Brahms a brani del pieno Novecento di Ligeti e Messiaen.
Schumann in apertura di concerto, con la Sonata per violino e pianoforte Op. 105 composta in soli quattro giorni a Düsseldorf nel settembre del 1851. Clara, la moglie, ne rimase “incantata e commossa”, tanto che continuò a presentarla nei suoi concerti, molto spesso con la presenza di Joseph Joachim al violino, anche dopo la morte di Robert.
Violino, corno e pianoforte sono i protagonisti del Trio di Ligeti che sarà proposto come secondo brano. Il lavoro, scritto nel 1982 e ispirato al Trio di Brahms, nasce al termine di un periodo di crisi creativa e segna uno spartiacque nel percorso compositivo dell’autore ungherese naturalizzato austriaco.
La seconda parte del concerto si apre con un brano per solo corno di Olivier Messiaen. L’autore del celebre “Quartetto per la fine del tempo” scrisse “Appel Interstellaire” – pezzo molto apprezzato dai cornisti delle nuove generazioni – nel 1971 come omaggio a un ex allievo morto prematuramente. Successivamente fu inserito nei 12 movimenti del più ampio lavoro Des canyons aux étoiles… del 1974 e tuttavia viene molto spesso proposto in concerto come brano a sé stante.
In chiusura Dego, Taverna e Owen si riuniscono per il Trio Op. 70 di Brahms, una delle composizioni più significative del repertorio per violino, pianoforte e corno. Ultimato nel 1865 e proposto più volte dallo stesso Brahms al pianoforte, è un brano nostalgico, romantico ma anche inaspettatamente moderno.

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Francesca Dego e Alessandro Taverna, entrambi trentenni, sono due fra i musicisti italiani più in vista del momento. La violinista – nel 2008 prima donna finalista italiana al Concorso Paganini – si esibisce regolarmente con le più importanti orchestre europee, americane e asiatiche non disdegnando di cimentarsi spesso nel repertorio cameristico, anche contemporaneo, con rinomati colleghi. Molto attiva in ambito discografico, incide in esclusiva per Chandos. La recente registrazione dei Concerti 3 e 4 di Mozart con la Royal Scottish National Orchestra diretta da Sir Roger Norrington lo scorso anno è stata eletta “disco del mese” dal BBC Music Magazine.
Nato a Venezia, Alessandro Taverna si è formato alla Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro e si è successivamente perfezionato alle Accademie di Imola, di Santa Cecilia, di Como e alla Hochschule di Hannover. Sul podio del prestigioso Concorso Leeds nel 2009, da allora si esibisce nei grandi teatri italiani e in prestigiose sale come il Musikverein di Vienna, la Wigmore Hall di Londra, la Konzerthaus di Berlino e la Philharmonic Hall di Liverpool sia in recital che a fianco di rinomate orchestre.
A completare il terzetto che lunedì si esibirà al Comunale di Vicenza c’è il britannico Martin Owen, Primo corno della BBC Symphony Orchestra. Capace di un repertorio vastissimo che abbraccia anche molti lavori contemporanei, ha prestato la voce del suo strumento a centinaia di colonne sonore, incluse le serie di James Bond, Star Wars e Harry Potter. Owen ha una fellowship alla Royal Academy of Music e tiene ogni anno delle seguitissime masterclass in atenei tedeschi, spagnoli e americani.