Paolo Meneghini
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Un viaggio nelle Asturie con la chitarra dell’ineguagliabile Segovia

Nella lunga storia della Società del Quartetto ha fatto capolino, qua e là, anche la chitarra classica. Le occasioni non sono state molte, ma sempre in compagnia di artisti straordinari: Alirio Díaz, Narciso Yepes, Julian Bream, Eliot Fisk, Alexandre Lagoya, Oscar Ghiglia, Manuel Barrueco, Kazuhito Yamashita e Stefano Grondona sono nomi che gli appassionati di chitarra conoscono bene. Poi c’è lui, il mitico Andrés Segovia, considerato il più grande chitarrista del Novecento, un talento ineguagliato.
Segovia, ottantenne, il 25 ottobre 1972 inaugurò la stagione 1972/73 della Società del Quartetto con una memorabile esibizione alla Chiesa dei Servi durante la quale presentò brani di Weiss, Händel, Sor, Castelnuovo Tedesco, Ponce e Albéniz.
«Redimere la chitarra, togliendola dalla taverna e innalzandola a palcoscenici più meritevoli, autorevoli, di rispettata dignità». Questo era il suo credo, la missione quasi sacerdotale alla quale dedicò ogni energia fino all’ultimo respiro, si potrebbe dire: il maestro andaluso tenne concerti e diede lezioni fino a pochi giorni prima di morire.
Lo ascoltiamo in un brano per pianoforte, Leyenda, composto nel 1890 dal catalano Isaac Albéniz. Il pezzo, più noto col titolo di Asturias, deve il suo grande successo internazionale alla versione per chitarra, ed in particolare a quella di Segovia. Il video conta più di 5 milioni di visualizzazioni.


5 minuti di musica al giorno, aspettando del concerto il ritorno

Facendo colazione o prima di dormire, in una pausa del lavoro, con le cuffie alle orecchie o diffuso in tutta la casa, per un attimo di pace o per riempire questo tempo di attesa, per un ascolto individuale o per avere un argomento su cui conversare: ognuno di voi sceglierà come “usare” questa musica. Una musica che “è già lì”, sul web, e che ci limitiamo a condividere con voi.

In attesa di poter tornare a teatro, per ascoltare la musica dal vivo – un momento di socialità insostituibile, oltre che un’esperienza sensoriale non surrogabile – Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico propongono ai propri abbonati, al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza e a tutti gli appassionati che sentono la mancanza di un concerto, dei suggerimenti di ascolto di “buona musica”.

In un momento particolare e impegnativo – per tutti i cittadini e per le associazioni che operano nel settore dello spettacolo dal vivo – vogliamo dare un segno di presenza e condivisione. Così, mentre negli uffici delle due associazioni si lavora a recuperi, sostituzioni e ripartenza, attraverso MusiCare proponiamo ogni giorno un momento musicale, selezionato e brevemente commentato per Voi dai collaboratori della nostra rivista digitale.

In attesa di rivederci ai nostri concerti.

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