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Una lezione di stile, da due angeli con l’archetto

Il primo concerto in abbonamento della Stagione 2021/22 propone un duo di fuoriclasse: le tedesche Antje Weithaas e Marie-Elisabeth Hecker, violino e violoncello, offriranno la loro lettura profonda e ricercata in un percorso da Bach a Kodály, con Mozart e Glière nel mezzo.

Se è vero che capita di rado nelle programmazioni artistiche un duo formato da violino e violoncello, è altrettanto vero che non accade spesso di ascoltare contemporaneamente due soliste fuoriclasse di questi strumenti.
Accadrà invece al pubblico della Stagione 2021/2022 della Società del Quartetto di Vicenza, lunedì 24 gennaio, nella sala grande del Teatro Comunale di Vicenza.
Quello formato da Antje Weithaas e Marie-Elisabeth Hecker è un duo all’insegna della qualità e della reciproca conoscenza e stima: le due artiste tedesche sono titolatissime e abituate ad esibirsi da soliste con le orchestre. Antje suona come solista con le più importanti orchestre del mondo ed è stata definita da Fono Forum “una delle grandi violiniste del nostro tempo”; Marie-Elisabeth è l’unica violoncellista ad aver vinto il primo premio e due premi speciali nella storia del prestigioso Concorso Rostropovich di Parigi, meritandosi l’apprezzamento “suona come un angelo”, su El Pais.

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Di classe e da intenditori, ma con una sua cifra di piacevolezza, anche il programma che vanno a proporre le due pluripremiate artiste. Il programma non poteva non aprirsi con il sommo Johann Sebastian Bach, di cui saranno proposti due Canoni dall’Arte della Fuga. E poi, come di padre in figlio, Wolfgang Amadeus Mozart, con un assaggio dai 24 piccoli duetti su temi d’opera, nell’arrangiamento di Franz Danzi.
La seconda parte del programma si dispiega tra Otto e Novecento e, come spesso avviene nella musica da camera, la bussola si orienta verso Est: di Reinhold Moritzevič Glière, compositore ucraino che ha fatto a tempo ad avere una solida formazione classica al Conservatorio di Mosca per poi conoscere gli stilemi della prima metà del ‘900, saranno eseguiti gli Otto duetti per violino e violoncello op. 39; finale di concerto con il Duo per violino e violoncello op. 7 di Zoltán Kodály, compositore ungherese che nella vita è stato anche filosofo, etnomusicologo, linguista ed educatore.
Entrambe le musiciste impegnate in questo viaggio si presentano come interpreti integerrime, che all’esibizionismo antepongono la profondità della lettura per una sincera restituzione del pensiero dell’autore. Sarà una lezione di stile, oltre che un bel concerto.