Paolo Meneghini
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Virtuosismo e spiritualità, è il Chopin del “nostro” Lisiecki

Domenica 22 maggio al Teatro Comunale di Vicenza la Società del Quartetto chiude alla grande la sua Stagione di concerti ospitando un recital del pianista canadese Jan Lisiecki, già ospite molto apprezzato a Vicenza. La giovane star della tastiera propone un’immersione nel mondo di Chopin, con i 12 Studi Op. 10 e una selezione di Notturni composti fra il 1829 e il 1846. Pochi giorni fa lo stesso programma è stato salutato da ovazioni alla Philharmonie di Berlino. Biglietti in esaurimento.

Dopo Beatrice Rana, Richard Goode e Sir András Schiff, domenica 22 maggio la Società del Quartetto di Vicenza chiude in bellezza la sua stagione di concerti ospitando un altro pianista che non ha certo bisogno di presentazioni, sebbene sia il più giovane del gruppo. Classe 1995, il canadese Jan Lisiecki non è più considerato una “semplice” stella nascente del pianismo internazionale ma un artista che a soli 27 anni occupa un posto di primo piano nell’Olimpo dei grandi interpreti. È infatti uno dei pochissimi pianisti al mondo che alla sua età possa vantarsi di aver già collaborato con direttori come Claudio Abbado, Sir Antonio Pappano e Daniel Harding e con orchestre come la New York Philharmonic, la Staatskapelle Dresden, la London Symphony Orchestra, la Chicago Symphony, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, l’Orchestre de Paris e la nostra Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, solo per citarne alcune.
Jan ha incontrato il pianoforte quando aveva 5 anni ed è stato amore a prima vista. A 9 ha affrontato il suo primo concerto con orchestra e a 13 è stato invitato al Festival Chopin di Varsavia dove ha stupito tutti nell’esecuzione del Concerto n. 2 del compositore polacco. Polacchi, per inciso, sono anche i suoi genitori. L’anno seguente l’Istituto Fryderyk Chopin lo invitò di nuovo per eseguire il Concerto n. 1. Le registrazioni dei due capolavori per pianoforte e orchestra fecero breccia sui responsabili della Deutsche Grammophon che gli proposero un contratto in esclusiva. Da allora – era il 2010 e aveva 15 anni – Jan ha registrato 9 album per la prestigiosa etichetta tedesca, alcuni dei quali sono stati premiati dalla critica con il Diapason d’Or, l’Edison Klassiek Award, l’Echo Klassik, il Juno Award, oltre a varie nomination.
Sorretto da una maturità interpretativa e da un talento che madre natura elargisce a pochi, Lisiecki ha mantenuto fede alle promesse e, oggi, testate come The New York Times o The Boston Globe lo definiscono “cristallino, lirico e intelligente” e “un pianista di inusuale raffinatezza e immaginazione”.

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Il suo impressionante calendario di concerti testimonia di oltre 100 esibizioni all’anno nei più prestigiosi teatri del mondo e a fianco di rinomate formazioni orchestrali. Difficile, pertanto, riuscire ad assicurarsi una data con il pianista canadese, che in questo finale di stagione è in tour con il “suo” Chopin, ma con la Società del Quartetto e il pubblico vicentino Jan Lisiecki ha un rapporto di particolare simpatia e vicinanza. È infatti la terza volta che il giovane musicista si esibisce a Vicenza e nelle precedenti occasioni il Teatro Comunale lo accolse con un tutto esaurito e accoglienze più che calorose. Il debutto fu nel novembre del 2013 quando, appena diciottenne, propose brani di Messiaen, Bach, Paderewsky, Martinů e Chopin. Cinque anni più tardi, a chiusura della stagione 2017/18, si presentò con l’ensemble Camerata Salzburg per interpretare il Concerto Op. 35 di Šostakovič e il “Jeunehomme” di Mozart.
Nel concerto di domenica 22 maggio potremo dunque apprezzare Lisiecki in un recital tutto incentrato su Fryderyk Chopin. Dell’autore polacco saranno eseguiti i 12 Studi Op. 10, inframezzati da altrettanti Notturni che Chopin compose lungo tutta la sua breve ma intensa carriera: dal 1827 al 1846.
Destinate a scopi didattici, alcune raccolte di Studi sono considerate dei veri e propri capolavori d’arte, piuttosto che esercizi aventi mere finalità tecnico-pedagogiche. Gli Studi per pianoforte di Chopin appartengono a questa categoria e vengono pertanto eseguiti molto spesso come pezzi da concerto (e di bravura).
Quanto ai Notturni Chopin ne scrisse in totale 21molti critici sottolineano come siano da considerare il titolo di maggior gloria dell’autore polacco, le sue opere più perfette. A questo genere musicale sentimentale che era stato portato in auge dal compositore irlandese John Field (1782-1837) Chopin aggiunge la sua geniale vena creativa e poetica con armonie estremamente raffinate, arditi cromatismi, nitidezza della forma, un solido sostegno armonico e un’intensa spiritualità.