Michele Todescato
cartaCanta

Gershwin, dalle registrazioni audio all’edizione critica

George Gershwin, Concerto in F
Breitkopf & Härtel Urtext, 2021
Codice catalogo: PB 15140
ISMN: 9790004214763
Partitura con commento critico, rilegatura con copertina morbida, 136 pagine, formato 25 x 32

“Ho scritto solo tre opus finora, ho dedicato molto tempo a questi lavori, ma non rientrano, ovviamente, fra le mie composizioni tipiche, sono esperimenti di musica americana”. Queste le parole rilasciate da Gershwin al Sunday Times il 29 novembre 1925, a tre giorni dalla prima esecuzione del suo Concerto in F, tenutosi alla Carnegie Hall, il cuore della scena musicale classica di New York.
La gran parte delle composizioni di Gershwin fino ad allora erano costituite da commedie musicali ed operette, opere dalle quali vennero estratte canzonette di grande successo; ricordiamo che il compositore americano mosse i primi passi nell’ambito del Tin Pan Alley, ovvero la composizione musicale portata ad una produzione di livello industriale, in pieno modello capitalistico statunitense.
Rhapsody in Blue, che precede di un anno il Concerto in F, era stata pensata per 2 pianoforti e successivamente orchestrata “su misura” per l’orchestra di Paul Whiteman, mentre il Concerto in F fu già ideato per orchestra sinfonica. La composizione (che risente naturalmente dell’influenza della musica jazz, che impregna tutta la cultura statunitense) fu una sorta di affrancamento dell’autore da Broadway, fu commissionata dal direttore della Symphonic Society di New York e prese forma nell’arco di 8 mesi, dall’aprile al novembre del 1925.
Per molto tempo l’unica stampa in vendita fu una particolare riduzione pianistica (Harms, 1927) nella quale il piano solista suona alcune parti di accompagnamento, che rappresenta una delle fonti primarie di questa partitura.
Per questa edizione, Breitkopf&Härtel si è affidata (cosa alquanto insolita ma veramente molto significativa) anche a due registrazioni audio.

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