Francesco Erle
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25 anni di studio e amore in musica: Schola San Rocco,
festa in concerto

Francesco Erle, fondatore e direttore del prestigioso coro di Vicenza, racconta il viaggio della compagine attraverso i grandi autori interpretati negli anni e presenta il concerto al Comunale, con la prima esecuzione in tempi moderni del Kyrie di Lotti, scritto per la notte di Natale del 1706.

I grandi compositori insegnano che la passione esige dispendio di energie, tempo e volontà. Mentre la società attuale vede il coro di dilettanti di musica (cioè persone che traggono diletto dall’arte che, secondo Goethe, può lenire i dolori della vita) con una certa benevolente compiacenza. Ma la società corale ha sempre accompagnato, e talora addirittura guidato il movimento musicale. Nel caso di Bach, la gioiosa e fondamentale riscoperta del massimo tra i compositori passa attraverso la Singakademie Berlin e i suoi tre anni di studio di Motetti e Passione, in un percorso organizzato per poter affrontare con comprensione e preparazione quei capolavori. Similmente, la stessa evoluzione compositiva di Johannes Brahms passa attraverso il lavoro con i suoi cori, sperimentando, sia nello studio del passato che nelle nuove composizioni, soluzioni di scrittura che poi sfoceranno nelle sinfonie. Solo due esempi per un fenomeno molto complesso, ma glorioso di rapporti e influenze insondabili, che nel particolare caso della Schola San Rocco ha reso possibile il partecipare sempre più conscio alle letture di Bach, Mozart, Haydn, Beethoven, Schubert, Schumann di Sir Andras Schiff e Cappella Barca. Perché la forza dello studio della musica fatto assieme è un potentissimo mezzo che, se gestito, può portare a risultati di potenza comunicativa, e talvolta esecutiva, quasi incredibile. Quindi poco accorta è la società che dimentica questo segreto.

Figlia dunque di questa tradizione, la Schola San Rocco ha con un processo ricco di dibattito, fatto di questo pensiero un impegno comune. E rispecchiato in parte è anche chi legge, perché, e lo dico personalmente con orgoglio, la Schola è al centro del movimento sociale di amore per la musica a Vicenza, come del resto ovunque ci sia un coro dedito allo studio.

Era naturale quindi che decidessimo di celebrare tanti anni di passione scegliendo proprio un argomento di avanguardia della ricerca, la riscoperta della musica veneziana che con Franco Rossi e altri studiosi sto da anni promuovendo: incredibili bellezze in prime edizioni e esecuzioni moderne di musica sacra, e opere teatrali, di Legrenzi, Rovetta, Albinoni, Galuppi, Lotti. Il Kyrie scritto per la notte di Natale del 1706, sicuramente per la basilica di San Marco per le caratteristiche indicazioni, è una piccola perla. Dopo una introduzione retorica con tipiche ed esclusive armonie veneziane, un elegantissimo Christe di scrittura vivace, presenta una fuga che ci lascia a bocca aperta: il soggetto immediatamente ricorderà l’Offerta Musicale di Bach (1747!), perché di quella categoria di soggetti fa parte, e dimostra, con sorpresa deliziosa all’ascoltatore competente, il livello altissimo del nostro compositore. Si evince ancora una volta che molta musica veneziana è stata lasciata negli archivi senza vederne la qualità straordinaria e la forza innovatrice, e l’incredibile influenza che ha avuto sui grandi della musica dei seguenti anni, Bach e Händel in primis. I due hanno studiato e posseduto copie di grandi lavori di Lotti e in molteplici passaggi l’uno di musica sacra, l’altro anche in opere teatrali, dimostrano chiaramente di adottare atteggiamenti e soluzioni del grande veneziano.

Nel concerto saremo accompagnati da amici musicisti che condividono i nostri ideali, e tra loro virtuosi che calcano le scene europee ogni mese, assieme a giovani di talento e bravura, anche cresciuti nella nostra città. In un organico scelto secondo la tradizione del centro mondiale della musica al tempo di Bach: Venezia.