Filippo Lovato
tracce

Risuonano le origini del violino (sopravvissuto)

  • Autore: AA. VV.
  • Titolo CD: Le origini del violino
  • Interpreti: Federico Guglielmo (violino), Cristina Fanelli (soprano), Davide Pozzi (organo), Diego Cantalupi (chitarrone)
  • Etichetta: CD MV Cremona 018 – 45, DDD, 2017

È tesi ormai condivisa che il violino apparve nel Sedicesimo secolo. Se sia invenzione tutta italiana o se il più piccolo degli archi sia stato adottato contemporaneamente in varie parti d’Europa è questione invece discussa. Alcuni vi rintracciano gli inventori tra i musicisti ambulanti che quindi l’avrebbero diffuso in vari Paesi, senza contare che il suono più potente del violino consentiva loro di farsi meglio sentire nel momento in cui accompagnavano le danze all’aperto.
Certo è che in Italia ebbero sede i più noti liutai dell’epoca. Tra questi il cremonese Andrea Amati che firma il violino Carlo IX del 1570 usato per questo CD da Federico Guglielmo. Sembra che Amati costruì un’intera orchestra d’archi per le feste danzanti alla corte francese. I rivoluzionari a fine del Settecento distrussero gran parte degli strumenti custoditi a Versailles. Uno dei sopravvissuti è ospitato nel Museo del violino di Cremona che ha promosso questa bellissima incisione di lavori del primo Seicento quando comincia a svilupparsi una letteratura specificatamente dedicata al violino.
Accanto al soprano Cristina Fanelli, con Davide Pozzi e Diego Cantalupi ad accompagnare con organo e chitarrone, su copie di strumenti d’epoca, Guglielmo dispiega in purezza la voce limpida dell’Amati in un repertorio che parte dalle danze, per approdare a opere che fanno risaltare le potenzialità tecniche dello strumento e a lavori vocali nei quali il violino viene usato proprio per la sua cantabilità. E così la tracklist allinea brani di Biagio Marini, Claudio Monteverdi, Francesco Carubelli, Innocentio Vivarino, Nicolò Corradino, Tarquinio Marula, Giovanni Amigone Mantovano e Giulio Belli. Sono tutti pezzi dal fascino ipnotico che incedono con passo aristocratico, resi con grande maestria dagli interpreti, Guglielmo in primis, affiancato dalla voce chiara di Fanelli e dal pertinente supporto di Pozzi e Cantalupi.