La Sonata per viola e pianoforte di Schelb vide la luce negli anni ’50, periodo nel quale il compositore ebbe occasione di confrontarsi con Albert Dietrich, violista dell’orchestra SWR (e con il quale incise la sonata nel ’61 per la radio).
Non è la prima volta che Schelb compone per viola: negli anni ’20 aveva infatti già scritto una Sonata, negli anni ’40 un Concerto e alla viola riservava sempre un ruolo importante in tutta la musica da camera. La Sonata n. 2 esplora le possibilità espressive di questo strumento e contiene una notevole varietà di stili e processi compositivi (dal contrappuntistico all’atonale, l’incipit in stile “recitativo”, una parte ballabile nel finale e molto altro).
Questa edizione (la prima ad essere data alle stampe) è basata su due versioni autografe che differiscono fra loro di pochissimo: due articolazioni e due dinamiche. La scelta del revisore si è orientata in favore della parte separata di viola in due casi e nella partitura in altri due.
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