Sandro Pupillo
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Una dumka all’italiana

È uno dei trii più conosciuti e apprezzati in Italia, quello di Parma, fondato dal violinista Ivan Rabaglia, dal violoncellista Enrico Bronzi e dal pianista Alberto Miodini nel 1990, allorché i tre musicisti studiavano al Conservatorio “A. Boito” di Parma. Il trio ha ottenuto moltissimi riconoscimenti nazionali ed internazionali ed è stato invitato dalle più importanti istituzioni musicali d’Italia e dell’Estero, arrivando così ad esibendosi nelle più importanti sale al mondo.
Nel marzo del 2014 il Trio di Parma fece capolino a Vicenza: non era certo la prima volta. In quell’occasione i tre vi tornavano per la seconda parte dell’esecuzione dell’integrale dei trii di Antonin Dvořák. Tra questi, il celebre Dumky, il Trio n. 4 op. 90, che Dvořák compose nell’aprile 1891 e che venne eseguito per la prima volta a Praga qualche mese dopo, con lo stesso Dvořák al pianoforte. Dumka è un termine slavo che un po’ si avvicina a quello brasiliano di Saudade, difficilmente traducibile in italiano con un’unica parola: si tratta di un sentimento che mescola aspetti meditativi, di ricordo malinconico ad altri più sereni, gradevoli e leggeri.
La composizione è suddivisa in sei quadri ed il sesto, il Lento maestoso. Vivace, dopo un motivo iniziale in Do minore ed un passaggio un poco più mosso a metà brano, sfocia nel travolgente finale. Non sarà difficile, nel dialogo dei tre strumenti, riconoscere proprio quel sentimento di dumka che accompagna buona parte di queste giornate che trascorriamo forzatamente a casa. E per gli orecchi più attenti ed allenati, ad un certo punto del video, non sarà altrettanto difficile riconoscere un breve passaggio di quasi certa ispirazione per John Williams nella stesura della colonna sonora del film capolavoro E.T..


5 minuti di musica al giorno, aspettando del concerto il ritorno

Facendo colazione o prima di dormire, in una pausa del lavoro, con le cuffie alle orecchie o diffuso in tutta la casa, per un attimo di pace o per riempire questo tempo di attesa, per un ascolto individuale o per avere un argomento su cui conversare: ognuno di voi sceglierà come “usare” questa musica. Una musica che “è già lì”, sul web, e che ci limitiamo a condividere con voi.

In attesa di poter tornare a teatro, per ascoltare la musica dal vivo – un momento di socialità insostituibile, oltre che un’esperienza sensoriale non surrogabile – Società del Quartetto di Vicenza e Orchestra del Teatro Olimpico propongono ai propri abbonati, al pubblico del Teatro Comunale di Vicenza e a tutti gli appassionati che sentono la mancanza di un concerto, dei suggerimenti di ascolto di “buona musica”.

In un momento particolare e impegnativo – per tutti i cittadini e per le associazioni che operano nel settore dello spettacolo dal vivo – vogliamo dare un segno di presenza e condivisione. Così, mentre negli uffici delle due associazioni si lavora a recuperi, sostituzioni e ripartenza, attraverso MusiCare proponiamo ogni giorno un momento musicale, selezionato e brevemente commentato per Voi dai collaboratori della nostra rivista digitale.

In attesa di rivederci ai nostri concerti.

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