Marco Bellano
audioVisioni

Una musica più rarefatta del bianco e nero

Per le immagini in bianco e nero, serve una musica in bianco e nero.
Così, almeno, pensava uno specialista della musica per film come Bernard Herrmann, commentando la partitura da lui scritta per Psycho di Alfred Hitchcock; in quel caso, il “bianco e nero” musicale era dato dall’uso di un’orchestra con un solo timbro, quello degli archi. Che dire, dunque, di questo video con protagonista Filippo Gorini, che dovremmo ascoltare a Vicenza in futuro, quando sarà possibile recuperare i concerti annullati nella stagione passata?
La musica, in effetti, è per solo pianoforte, e ci propone per giunta atmosfere rarefatte: è il terzo movimento della Sonata op. 106, la monumentale ed enigmatica Hammerklavier. Tuttavia, questo Adagio sostenuto è anche una delle pagine più viscerali di Beethoven, capace di uno scavo emotivo che mette a dura prova le capacità interpretative. In essa convivono idee melodiche di disarmante dolcezza, armonie dilatate e intricate, cellule sonore che celebrano i costituenti elementari della musica: come nella battuta iniziale, aggiunta da Beethoven in extremis prima della pubblicazione, dove risuona misterioso un solitario intervallo di terza maggiore.
In questo caso, forse, l’osservazione di Herrmann funziona a rovescio: per una musica con un colore così complesso e prezioso è giusto che l’immagine si asciughi, facendosi più astratta nel bianco e nero.