Paolo Meneghini
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Finalmente a Vicenza, il mitico Jerusalem Quartet

Venerdì 3 dicembre concerto del Jerusalem Quartet al ridotto del Teatro Comunale di Vicenza. In programma Mendelssohn, Webern e il primo quartetto di Čajkovskij. I quattro artisti israeliani avrebbero dovuto esibirsi per la Società del Quartetto il 24 febbraio dello scorso anno, ma i teatri italiani furono costretti a chiudere il giorno prima per l’emergenza sanitaria.

Prosegue la programmazione musicale curata dalla Società del Quartetto al Teatro Comunale di Vicenza. Venerdì 3 dicembre è di scena – alla sala del ridotto – il Jerusalem Quartet composto dai violinisti Alexander Pavlovsky e Sergei Bresler, dal violista Ori Kam e dal violoncellista Kyril Zlotnikov. I quattro musicisti festeggiano proprio quest’anno i 25 anni del loro percorso artistico: cinque lustri di studio, di un continuo lavoro di approfondimento e di esibizioni nelle più prestigiose sale da concerto del mondo. Il Jerusalem è di casa alla Wigmore Hall di Londra, alla Tonhalle di Zurigo, alla Herculessaal di Monaco, al Theatre des Champs-Elysées di Parigi, ai festival di Salisburgo, Verbier e Schleswig-Holstein, mentre negli Stati Uniti si esibiscono regolarmente ogni due anni in tournée.
Il Jerusalem Quartet incide in esclusiva per l’etichetta Harmonia Mundi. Nei 18 CD finora realizzati figurano autori come Bartók, Dvořák, Smetana, Janáček, Šostakovič, Ravel, Debussy, Beethoven, Mozart, Brahms, Haydn, Schubert e Schumann, a riprova di un repertorio molto ampio, spesso premiato con i più importanti riconoscimenti della critica come il Diapason d’Or e il BBC Music Magazine Award.

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Il programma che i quattro musicisti israeliani presentano venerdì sera al pubblico della Società del Quartetto inizia dal Quartetto in Mi minore Op. 44 n. 2 di Felix Mendelssohn, lavoro del 1837 che è un’esaltazione delle forme classiche del primo Romanticismo tedesco rilette con la freschezza, la sensibilità e l’equilibrio di un musicista che a soli 28 anni era già considerato un autore maturo.
È del 1905 – ma eseguito per la prima volta pubblicamente nel 1962 – il secondo brano della serata: il Langsamer Satz (Movimento lento) di Anton Webern. “Camminare per sempre come adesso, tra i fiori, accanto alla mia amata, e sentirsi totalmente in armonia con l’universo, senza preoccupazioni, liberi come l’allodola nel cielo sopra di noi”. Così, nei suoi diari, Webern descrisse quella vacanza estiva in compagnia dell’amata cugina (poi diventerà sua moglie) che gli ispirò questa splendida pagina ricca d’infinite sfumature.
L’ultimo pezzo in programma è il Quartetto in Re maggiore Op. 11, composto da Čaikovskij nel febbraio del 1871 e destinato a una serata musicale a lui interamente dedicata alla quale parteciparono numerose personalità dell’epoca. Al successo dell’evento contribuì questo Quartetto il cui secondo movimento – un suadente Andante cantabile ispirato a una melodia popolare – diventerà uno dei brani più amati del suo autore.