Filippo Lovato
tracce

Imperdibile Lonquich: il suo Schubert è un viaggio meraviglioso

  • Autore: F. Schubert
  • Titolo CD: 1828
  • Interpreti: Alexander Lonquich (piano)
  • Etichetta: 2CD Alpha, 433, DDD, 2018

Anno fatidico per la storia della musica il 1828. Il 19 novembre Schubert morì, a trentun anni. In un misterioso furore creativo, quell’anno regalò al mondo un’abbacinante sequenza di capolavori. Tra di essi, le ultime tre sonate per pianoforte, in Do minore D 958, in La maggiore D 959, in Si bemolle maggiore D 960 e i tre Klavier Stücke D 946. Alexander Lonquich ha dedicato la sua ultima registrazione proprio all’estrema produzione pianistica di Schubert. Dal momento che la discografia di Lonquich non è vasta, CD come questi fanno solo rimpiangere l’impegno intermittente con cui il pianista tedesco si dedica a lasciare tracce su disco. Musicista di acuta sensibilità, artista intimamente lirico, Lonquich trova in Schubert un autore congeniale. Ne intuisce il carattere in profondità. Anche nei brani più vigorosi, come gli allegri iniziali della D 958 e della D 959, che aspirano a Beethoven, Lonquich promuove la misura schubertiana, un eloquio più disteso, di un’energia attenuata, dove la tecnica non emerge a soverchiare l’espressività del gesto. Quando lo Schubert wanderer si allunga nelle sue divagazioni, come nel finale della D 959 o nella D 960, ecco un panorama di meraviglie soffuse di malinconia e dipinte con tocco delicato. Imperdibile.