Prende il via questo fine settimana una nuova edizione della rassegna fra musica e spiritualità che fa rivivere e risuonare gli organi storici del vicentino. Fino al prossimo ottobre, saranno 50 le Messe arricchite da brani organistici e coinvolgeranno 21 chiese parrocchiali.
Giunte alla quinta edizione, le OrgelMesse hanno conquistato i favori non solo dei fedeli, ma anche degli amanti dell’organo, degli appassionati di musica e di tante persone curiose di provare un’esperienza diversa che mette insieme spiritualità, musica e cultura locale.
L’iniziativa è anche un eccellente esempio di rete, se si considera che coinvolge come parte attiva ben 5 soggetti: è infatti promossa dalla Società del Quartetto di Vicenza in collaborazione con il Conservatorio “A. Pedrollo”, la Diocesi di Vicenza, il Festival Internazionale Organi Storici del Vicentino ed è resa possibile grazie ad una donazione della Fondazione Cariverona.
Protagonista assoluto sarà l’organo a canne, comunemente detto “da Chiesa”, strumento che attraverso le 50 Messe della rassegna ideata da Enrico Zanovello riacquista un ruolo centrale all’interno della liturgia con brani solistici eseguiti nei quattro momenti dell’Ingresso, Offertorio, Communio e Congedo.
L’aspetto culturale delle OrgelMesse è rappresentato dal prezioso patrimonio di organi storici presenti in numerose chiese del territorio vicentino, molti dei quali perfettamente restaurati e conservati. Sono strumenti che testimoniano l’antica e rinomata arte organaria veneta e italiana, frutto di una sapienza artigianale che tutto il mondo ci invidia. Fra gli organi più antichi che si avrà modo di ascoltare durante la rassegna ci sono un Callido-Zordan del 1805-1883 a Monte di Malo, un Giacobbi del 1836 a Campolongo sul Brenta, un Serassi del 1830 a Rozzampia di Thiene (acquistato nel 1935 dalla vicentina Parrocchia dei Carmini) e il De Lorenzi del 1843 conservato alla Chiesa di San Giuliano a Vicenza. A questi si aggiungono i nomi di altre storiche famiglie di organari come Zordan, Zarantonello, Pugina, Balbiani, Ruffatti e Dal Santo che fra la metà del 1800 e la metà del secolo successivo realizzarono centinaia di esemplari in tutto il Veneto, in altre regioni italiane e all’estero.
Sono una ventina, in totale, gli organisti che si avvicenderanno sulle panche in legno dei 21 strumenti a canne ospitati nelle chiese di tutta la provincia. Ai diplomati che si sono formati al Conservatorio di Vicenza – le cui classi di organo sono rinomate a livello nazionale – quest’anno si aggiungono i musicisti che hanno studiato nelle scuole d’organo dei Conservatori del Veneto.
Il vasto repertorio di 200 brani proposto al pubblico dei fedeli e degli appassionati abbraccia quattro secoli di letteratura organistica. Si va dai capolavori di grandi maestri come Bach, Mendelssohn, Händel, Frescobaldi e Brahms a brani scritti da decine di compositori poco noti al grande pubblico ma meritevoli di essere scoperti e valorizzati.
In alcuni casi gli organisti delle OrgelMesse si produrranno in proprie improvvisazioni all’organo, rinverdendo una prassi che in Italia – a differenza della grande considerazione che ha sempre avuto in Francia, Germania e Austria – ha rischiato di cadere nell’oblio ma che è stata ripresa in tempi recenti per merito di grandi interpreti e di nuovi metodi didattici.
La rassegna inizia sabato 19 giugno con le Messe vespertine delle ore 18:00 a Velo d’Astico (Chiesa dei SS. Martino e Giorgio) e a Locara di San Bonifacio (Chiesa di San Giovanni Battista). Domenica 20 giugno gli appuntamenti sono a Orgiano (Chiesa di Santa Maria Assunta alle ore 10:45) e Longare (Chiesa di Santa Maria Maddalena alle ore 11:00). I primi quattro organisti a cimentarsi in brani di vari autori fra Seicento e Novecento sono rispettivamente Mattia Varisco, Giulio Bonetto, Paolo Ghirardello e Tommaso Marcato.