Nell’arco di pochi giorni se ne sono andati Francesco Trivellato e Paolo Marzotto, due nomi di spicco per il mondo della musica colta a Vicenza, il cui apporto umano ed economico ha reso possibile la realizzazione di concerti internazionali. Meneghini: “La Società del Quartetto è stata solo il tramite tra la loro generosità e la cittadinanza”.
In una manciata di giorni Vicenza ha perso due nomi di spicco, degni di nota anche e soprattutto in queste pagine: Francesco Trivellato e Paolo Marzotto; due imprenditori, due signori e due grandi sostenitori di quella che è oggi la Società del Quartetto di Vicenza.
Estroso e appassionato, del suo lavoro e della vita, Francesco Trivellato è stato tra i primi imprenditori a sostenere la musica a Vicenza: risale ad oltre trentacinque anni fa il suo primo intervento di sponsorizzazione di un concerto di Uto Ughi, per gli allora Amici della Musica. Francesco Trivellato amava in particolar modo il violino e, cosa non comune, ha saputo trasmettere altrettanta passione, generosità e dedizione al figlio Luca. Ancora oggi la loro azienda rappresenta una delle poche concessionarie automobilistiche del territorio che sostengono la musica, esprimendo una continuità straordinaria. Piergiorgio Meneghini, direttore artistico della SdQ, ricorda come questa capacità di passare il testimone al figlio abbia sancito un momento storico importante anche per la vita della musica vicentina: “Luca, già nostro presidente, è stato il fautore dell’incontro della fusione tra Amici della Musica e Società del Quartetto. Il grande merito di Francesco Trivellato – prosegue Meneghini – sta nell’aver saputo ritornare e riconoscere alla città quello che riteneva di aver ricevuto nella sua vita di imprenditore: le associazioni che finanziava, come la nostra, sono solo un tramite tra il privato e la cittadinanza. Non è cosa di tutti i giorni, e anche per questo c’era un indimenticabile rapporto di amicizia e di stima reciproca.”
Anche quello del conte Paolo Marzotto è un nome che resterà negli annali della cultura non solo vicentina, anzi: Marzotto era un appassionato ed intenditore di musica classica, che andava ad ascoltare in concerti in tutta Europa. Per questo era anche conoscente di molti prestigiosi musicisti che poi, anche grazie alla Società del Quartetto, rivedeva a Vicenza.
Il suo sostegno alle iniziative della SdQ – sostanzioso ed entusiasta com’era nel suo carattere – era arrivato in tempi relativamente più recenti e si era rivelato fondamentale per realizzare appuntamenti internazionali come i festival di András Schiff e Iván Fischer: “Il conte Paolo aveva capito la qualità dei progetti che portavamo avanti e l’importanza che anche in una piccola città di provincia arrivassero proposte internazionali”, spiega Meneghini, che conclude: “Non potremmo portare avanti certi impegni per la città e la cultura se non avessimo il sostegno di persone e intere famiglie come quelle dei Trivellato e dei Marzotto.”