Giovanni Costantini
laNota

Non basta una bella Stagione

Bastano due belle Stagioni di musica, una da camera e una orchestrale, e qualche centinaio di abbonati al teatro per dire che la musica classica è ancora viva e il concerto è qualcosa di desiderato e richiesto dalla gente?

No. Infatti la Società del Quartetto e l’Orchestra del Teatro Olimpico non si stanno limitando a questo, come invece accade ancora – va detto – in molte altre città italiane, dove le associazioni concertistiche di casa si limitano a compilare un cartellone appetibile, e il più delle volte con soli soldi pubblici, o quasi.

No, fare cultura musicale su di un territorio e per quel territorio significa molto di più. Significa stabilire relazioni con enti, istituzioni, scuole, soggetti privati, persone, volti, storie; significa importare esperienze dall’esterno e ideare innovazioni nelle formule di proposta; significa creare opportunità per chi vuole lavorare con la musica e la cultura, senza dimenticare di far quadrare i conti, e quindi entrare in armonia con l’economia di quel territorio, anche quando questa subisce forti contraccolpi. E poi significa saper parlare molte lingue, quella del musicista e quella dell’ascoltatore, quella dell’imprenditore e quella del bambino che questa musica dovrebbe conoscere e potrebbe gradire, perché parte della sua identità.

Il catalogo di concerti che questo MusiCare annuncia per i mesi a venire non è il frutto finale di una semina che non smette mai. Quello verrà chissà quando. O meglio, si raccoglie ogni volta che una musica si trasforma in un’emozione o in un concetto che rendano migliore una persona e la società in cui vive.

 

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