Marco Bellano
audioVisioni

Se un fermo-immagine restituisce la meraviglia di un battito…

Tra i momenti delle sinfonie di Beethoven diventati celeberrimi nella cultura popolare, un posto speciale spetta all’inizio dello Scherzo della Nona; per due volte gli archi erompono in un perentorio ritmo, a cui rispondono i timpani da soli, con violenta sorpresa, prima che l’inciso venga concluso dal ritorno degli archi. Questo uso “concertante” dei timpani fu uno dei tratti che più sbalordirono i primi ascoltatori della Nona.

Un video che mostra Iván Fischer nell’atto di dirigere questa pagina al Royal Concertgebouw restituisce, in parte, quella meraviglia oggi stemperata dalla familiarità. Quando il movimento inizia e gli archi partono con le loro energiche irruzioni, l’immagine rimane enigmaticamente immobile, talmente ferma da far pensare persino a un problema tecnico. In primo piano, le mani di un timpanista reggono i mazzuoli con una posa dinamica, pronta allo scatto verso lo strumento. Si tratta forse proprio di un fermo immagine; sulla mano sinistra si nota un poco di motion blur. Poi, mentre la mente si interroga su tali questioni, già immaginando di dover ricaricare la pagina o spostarsi in cerca di un miglior segnale, ecco che al momento giusto l’immagine si anima e i timpani suonano. Subito dopo, un totale dell’orchestra col direttore ci rassicura: il video è partito, e la musica con lui. Resta con noi un sottile senso di straniamento misto a soddisfazione. Anche se causato da una trovata audiovisiva, forse avrebbe comunque fatto piacere a Beethoven.