Paolo Meneghini
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Dalla laguna alla neve cimbra, un viaggio immersivo col Musagète

Lunedì 7 febbraio la Società del Quartetto ospita al Teatro Comunale di Vicenza l’Ensemble Musagéte per un nuovo appuntamento della stagione di concerti 2022. In programma la Sinfonia da camera per 11 strumenti del 1901 del veneziano Ermanno Wolf-Ferrari e un recente lavoro di Giovanni Bonato ispirato ad un racconto di Rigoni Stern.

Lunedì 7 febbraio l’Ensemble Musagète è atteso al Teatro Comunale di Vicenza nella formazione di archi, fiati e pianoforte per un concerto, organizzato dalla Società del Quartetto, che ha molto di vicentino e di veneto.
Vicentina è, per lo più, la formazione sul palco, nata nel 2001 dalla collaborazione fra il violinista Giovanni Guglielmo e un gruppo di giovani musicisti con l’intento di approfondire il grande repertorio cameristico, anche contemporaneo. Veneziano di nascita è Ermanno Wolf-Ferrari (1876-1948), compositore noto mondialmente per i suoi lavori operistici del quale il Musagète ci svelerà la sua, meno conosciuta, dimensione cameristica. Vicentino, di Schio, è il secondo autore proposto – il contemporaneo Giovanni Bonato – del quale sarà eseguito “Sentieri sotto la neve”, brano del 2019 ispirato a un racconto di Mario Rigoni Stern, premiato dalla Società Italiana degli Autori ed Editori per la rassegna “Classici di oggi”.
Il rapporto fra Ermanno Wolf-Ferrari e Venezia – sarà lui stesso, una volta maggiorenne, a voler aggiungere il cognome italiano della madre a quello tedesco del padre – è sempre stato di amore e odio. Nato e cresciuto a San Barnaba, nel 1901 lasciò la città lagunare per Monaco di Baviera all’indomani del fiasco ottenuto alla Fenice dall’opera d’esordio “Cenerentola”, che due anni più tardi sarà invece un successo a Brema. Torna a Venezia chiamato a dirigere, a soli 26 anni, il Conservatorio Benedetto Marcello, ma nel 1909 riparte per la Baviera non disdegnando, tuttavia, di passare gli inverni in laguna. L’amore per la città natale si riflette anche nella sua produzione operistica: cinque delle tredici opere che compose sono tratte da commedie di Carlo Goldoni. Con la deliziosa Sinfonia da camera Op. 8, datata 1901, il Musagète ci presenta lunedì sera un Wolf-Ferrari ancora poco conosciuto dal grande pubblico: un raffinato strumentatore capace di un dettato melodico chiaro, lontano dalle rivoluzioni del linguaggio musicale novecentesco.
La seconda parte del concerto è dedicata ad un autore contemporaneo, Giovanni Bonato, del quale sarà eseguito “Sentieri sotto la neve”, una suite di otto paesaggi sonori ispirati ad un racconto di Rigoni Stern. Seguendo i vari nomi attribuiti dalla lingua cimbra alla neve – dalla prima dell’anno a quella rara d’estate, passando per la neve di fine inverno e quella effimera di aprile – Bonato propone un’esperienza immersiva disegnando paesaggi sonori nei quali, mescolando il reale con l’immaginario, l’ascoltatore è invitato a sostare nel mezzo di un bosco o sulla vetta di una montagna. Tali caratteristiche rendono il brano di grande impatto anche per quella parte di pubblico che non ha consuetudine con il linguaggio musicale contemporaneo.

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Grazie alle molteplici formazioni concesse dall’ampio organico a disposizione, l’Ensemble Musagète si distingue per un costante lavoro di ricerca che, accanto ai grandi compositori classici, pone l’attenzione sulla riscoperta di tesori musicali dimenticati e sulla produzione contemporanea, come sta a testimoniare la collaborazione con Giovanni Bonato. In oltre 20 anni di attività il Musagète, che ha la sua “residenza artistica” alle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari, è stato dedicatario di lavori di Nicola Campogrande, Francesco Erle, Alessandro Solbiati, Fabio Vacchi, Orazio Sciortino, Pierangelo Valtinoni e di molti altri autori dei nostri giorni.