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Antonello porta onore al Conservatorio di Vicenza

Prestigioso incarico per il direttore dell’istituto musicale vicentino, il maestro Roberto Antonello, che è stato eletto Presidente della Conferenza Nazionale dei Direttori dei Conservatori italiani: “Ogni criticità affrontata e risolta rappresenta un contributo, più o meno grande, al miglioramento del sistema AFAM”.

Il maestro Roberto Antonello, direttore del Conservatorio di Musica di Vicenza “A. Pedrollo”, è stato eletto Presidente della Conferenza dei Direttori dei Conservatori, costituita nel 2013 (ma di fatto operativa dal 1999) quale organismo stabile di interlocuzione tra l’Amministrazione e le Istituzioni, per l’approfondimento e la consultazione sulle problematiche gestionali più rilevanti dei vari settori. L’elezione, tenutasi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, rappresenta un riconoscimento che rende onore e premia il grande lavoro svolto in questi anni al “Pedrollo”, oltre che in ambito nazionale, durante il doppio mandato vicentino.
La presidenza di questo organo, che riunisce 73 Direttori degli Istituti Superiori di Studi Musicali (55 ISSM statali, 18 ISSM non statali), 5 Istituti privati accreditati e l’Accademia Nazionale di Danza, distribuiti su tutto il territorio nazionale, comporta un ruolo di supporto al Ministero dell’Università e della Ricerca, mantenendo un dialogo costante con i vertici ministeriali in qualità di portavoce delle istanze provenienti dagli Istituti stessi, analizzando le varie problematiche di funzionamento delle istituzioni AFAM, fornendo al Ministero di appartenenza e ai Direttori orientamenti e documenti tecnici per affrontare le criticità presenti, offrendo prospettive di soluzioni nel rispetto delle attribuzioni di altri  organi (CNAM e ANVUR) individuati dalla legge di riforma dei Conservatori.
Riguardo alla carica, il neoeletto presidente Antonello dichiara: «Mi accingo ad assumere questo incarico con entusiasmo e dedizione. Ogni criticità affrontata e risolta rappresenta un contributo, più o meno grande, al miglioramento del sistema AFAM, ai servizi erogati agli studenti, all’immagine di un patrimonio culturale e formativo che caratterizza e rende unico il nostro Paese. Le sinergie saranno utili quanto saranno importanti l’individuazione dei problemi e la sostenibilità delle soluzioni proposte».