Paolo Meneghini
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Giovani e musica: l’elisir di lunga vita di Leon Spierer

Il novantaquattrenne violinista berlinese torna a Vicenza per tenere il suo annuale corso di formazione orchestrale con gli studenti di Conservatorio. Al termine delle giornate di lavoro, doppio concerto di restituzione sabato 24 al Conservatorio di Vicenza e domenica 25 a Villa Cordellina di Montecchio. In programma la Sinfonia n. 91 di Haydn e la Serenata per archi Op. 6 di Suk.

Fra le centinaia di sommi musicisti che la Società del Quartetto di Vicenza ha ospitato in 112 anni di concerti, il maestro Leon Spierer occupa un posto del tutto speciale: per la straordinaria longevità artistica, la passione per il suo mestiere e la voglia di confrontarsi con le giovani generazioni di strumentisti che lui – umilmente – chiama “i miei colleghi”.
A Vicenza abbiamo visto esibirsi Arthur Rubinstein, Wilhelm Backhaus, Andrés Segovia, Claudio Arrau, Sándor Végh e Wilhelm Kempf quando avevano abbondantemente superato il traguardo degli 80 anni. Che concerti memorabili! Mai, però, ci era capitato di veder salire sul palco un musicista di 94 anni, per giunta portati con la disinvoltura di un sessantenne.
E stare insieme ai giovani è forse uno dei segreti della lunga vita di Spierer, che torna a Vicenza per il suo annuale Corso di formazione orchestrale dedicato agli studenti dei Conservatori del Nord Italia e organizzato dalla Società del Quartetto in collaborazione con il Conservatorio Pedrollo. È un appuntamento al quale il maestro berlinese tiene moltissimo e che prepara meticolosamente per settimane, prima di arrivare nell’amata Città del Palladio sul finire dell’estate.

VAI AL CONCERTO IN CONSERVATORIO

Gli ammessi all’edizione 2022 – la partecipazione è gratuita – sono 27: 6 violini primi, 6 secondi, 4 viole, 3 violoncelli, 1 contrabbasso, 1 flauto e coppie di oboi, fagotti e corni. A tutti andrà una borsa di studio – grazie all’intervento di Sorelle Ramonda e Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank – oltre al riconoscimento di crediti formativi.
Le giornate di lezione quest’anno sono incentrate sull’approfondimento di due importanti pagine orchestrali: la Sinfonia n. 91 in Mi bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn e la Serenata per archi Op. 6 di Josef Suk.
I risultati delle 30 ore di lavoro svolte dai giovani musicisti sotto i sapienti insegnamenti del maestro Spierer saranno restituiti al pubblico in occasione di due eventi in programma sabato 24 settembre alle ore 18 presso la sala concerti del Conservatorio di Vicenza e domenica 25, stesso orario, a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore.

VAI AL CONCERTO A VILLA CORDELLINA

Nato nel 1928, Leon Spierer ha compiuto i primi studi musicali in Argentina concludendoli e perfezionandoli in Germania, suo paese d’origine. Fra i primi prestigiosi incarichi professionali ricordiamo il periodo con la Filarmonica Reale di Stoccolma. Tuttavia al centro della sua luminosa carriera ci sono i 30 anni passati come spalla dei Berliner Philharmoniker, la mitica formazione con la quale ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto del mondo sotto la reggenza di Herbert von Karajan prima e di Claudio Abbado poi, solo per citare due direttori con i quali ha a lungo lavorato. Terminata per limiti di età la lunga esperienza con i Berliner, Spierer ha iniziato a scrivere un’altra pagina del suo personale romanzo intorno alla musica dispensando preziosi insegnamenti e consigli a centinaia di giovani musicisti che da parecchi anni seguono i suoi corsi di perfezionamento in Europa – particolarmente a Vicenza, per la Società del Quartetto – e nelle Americhe.
Secondo quel maestro della vecchiaia attiva e radiosa che è Goethe (e senza dimenticare le recenti Lezioni sulla Vecchiaia di Papa Francesco) invecchiare già di per sé significa intraprendere un’attività nuova nella quale tutti i rapporti si alterano e bisogna decidere: o smettere di agire, oppure accettare il nuovo ruolo nella sua interezza, con volontà e coscienza. Leon Spierer ha decisamente optato per la seconda soluzione superando con ottimismo acciacchi fisici e pandemie.
E allora grazie di cuore, maestro, per essere ancora una volta fra noi alla guida dei suoi giovani colleghi.