Ecco la storia di come nacque sulla tovaglietta di una pizzeria di Vicenza il CD “12 Gershwin in 12 keys”, del maestro del sax contralto, assieme al pianista Franco D’Andrea. Lee Konitz ci ha lasciati un anno fa, ma il suo insegnamento vive ancora, anche a Vicenza, dove è stato spesso ospite del Festival Jazz e della Scuola di Musica Thelonious.
Dicembre 1988. Il grande sassofonista Lee Konitz è a Vicenza per un seminario sull’improvvisazione e per un concerto al Teatro Astra, in duo col pianista Franco D’Andrea. Vicenza non è ancora quella della Scuola di Musica Thelonious o del Festival Jazz, che sarebbero nati di lì a poco.
A chi mi chiede cosa sia il jazz spesso racconto cosa accadde la sera di quel 12 dicembre in una pizzeria del centro, nei pressi del Teatro Astra. Con Riccardo Brazzale, Michele Calgaro, Danilo Memoli, Mauro Baldassarre e altri amici musicisti che avevano partecipato in quei giorni al seminario, stiamo finendo di mangiare la pizza assieme a Lee e Franco. I due non hanno ancora deciso nulla su cosa avrebbero suonato quella sera. Lee Konitz prende una tovaglietta di carta e scrive 12 titoli di composizioni di George Gershwin e, di fianco ad ogni titolo, indica una diversa tonalità per ogni brano, senza pensarci troppo su, partendo dal primo e seguendo la scala cromatica. Propone l’idea a Franco il quale, tra un boccone e l’altro, annuisce; Franco è ben conscio che si tratta di una sfida molto impegnativa ma è altrettanto consapevole che va assolutamente colta, in nome del più puro e autentico spirito del jazz!
A raccontarlo sembra uno scherzo e invece la registrazione live di quella serata memorabile, che nel 1997 uscì su CD per l’etichetta Philology col titolo 12 Gershwin in 12 keys e note di copertina di Brazzale, è lì a ricordarci che il jazz non è solo uno stile musicale ma, soprattutto, una filosofia di vita.
Lee Konitz è mancato poco più di un anno fa, per complicazioni legate al Covid-19, all’età di 93 anni (era del 1927). è stato un dei maestri imprescindibili del sax contralto. Cresciuto alla scuola del pianista Lennie Tristano è stato uno dei rappresentanti di punta del cosiddetto cool jazz, partecipando ad incisioni storiche come ad esempio Birth Of The Cool registrato nel 1949 con la Tuba Band di Miles Davis. E poi l’album Lee Konitz with Warne Marsh nel 1955, il trio pianoless di Motion con Elvin Jones nel 1961, il bellissimo duo Toot Sweet con Michel Petrucciani nel 1982 e tanti, tantissimi altri.
Il suo stile solistico è sempre stato caratterizzato da una grande cantabilità. Ricordo che in quel famoso seminario non ci fece mai toccare lo strumento, ma cantare tutto il tempo! Negli anni seguenti, grazie al Festival Jazz, Lee Konitz ritornò spesso a Vicenza e così imparammo a conoscere anche alcune sue grandi passioni extra-musicali: l’amore incondizionato per la pastasciutta e la passione per il giardinaggio.
Dalla fine degli anni ’90 ha spesso collaborato con il sassofonista e arrangiatore Ohad Talmor e il suo nonetto; con loro ha registrato, a più di novant’anni, il suo ultimo, poetico CD dal titolo Old Songs New.
Grazie Lee, per tutta la musica che ci hai regalato e per il grande senso di libertà che sei sempre riuscito a trasmetterci.
Ettore Martin
Sassofonista, compositore e arrangiatore di Vicenza, suona professionalmente jazz da oltre quindici anni ed ha all’attivo più di 30 incisioni di cui 6 a proprio nome. Nel 1999 e nel 2016 vince il Concorso Internazionale di Arrangiamento e Composizione per Orchestra Jazz di Barga (LU) dove è stato finalista dal 2010 al 2014; nel 2006 e nel 2014 è stato finalista anche al Concorso ‘Scrivere in Jazz’ di Sassari. Come solista ha girato un po’ in tutto il mondo, sia col quartetto del pianista triestino Roberto Magris che con il proprio progetto SENZAPAROLE (Abeat, 2005) sulla canzone italiana d’autore con quartetto jazz e quartetto d’archi. Insegna sassofono e musica d’insieme a Vicenza, Scuola Thelonious. Dirige l’Orchestra Jazz Patavina del Conservatorio Pollini di Padova, la Big Band di Jesolo VE (JesolBand) e la Green Orchestra di Conselve PD con un particolare progetto originale sulle canzoni dei Beatles; collabora da molti anni con l’Orchestra Jazz del Veneto, diretta da Maurizio Camardi, di cui cura anche gli arrangiamenti e che vanta prestigiose collaborazioni con Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Pietro Tonolo e Cheryl Porter.