Paolo Meneghini
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Elio porta in scena una banda di delinquenti, ruffiani e prostitute.

Torna al Comunale di Vicenza l’eclettico Stefano Belisari (in arte Elio) con uno spettacolo incentrato sull’Opera da tre soldi e altri lavori di forte critica sociale del binomio Bertold Brecht – Kurt Weill. Lo accompagnano sul palco I Fiati Associati, ensemble formato da cinque strumentisti “classici” presi a prestito da alcune fra le migliori orchestre sinfoniche italiane. Biglietti esauriti.

Stefano Belisari, da tutti conosciuto con il nome d’arte Elio, è uno dei personaggi più eclettici del mondo dello spettacolo italiano. Nel corso della sua quarantennale carriera Elio si è fatto conoscere come strumentista (è diplomato in flauto al Conservatorio di Milano), compositore, cantante, attore, doppiatore, speaker radiofonico, giudice di talent show, commentatore sportivo, ingegnere elettronico (laurea conseguita “con calma” al Politecnico di Milano), ma soprattutto come frontman di Elio e le Storie Tese, il gruppo rock “demenziale” da lui fondato nel lontano 1980 e scioltosi recentemente, anche se l’attività della band sta di fatto proseguendo con la registrazione di alcuni singoli e ospitate in vari programmi televisivi.
Nella sua variegata carriera artistica, iniziata nel 1968 con la partecipazione all’Ambrogino d’Oro, il performer milanese ha collaborato a una lunga serie di progetti musicali cimentandosi anche in un’opera lirica contemporanea (Isabella, di Azio Corghi) e nel genere della commedia musicale (Storia d’amore e d’anarchia di Lina Wertmüller).

Lo spettacolo “L’Opera da tre soldi e altre storie” in scena lunedì 10 febbraio al Teatro Comunale di Vicenza per la stagione della Società del Quartetto nasce proprio da questo filone, ovvero dall’impulso di affrontare linguaggi musicali diversi – molto spesso nell’ambito del repertorio colto – che ha sempre caratterizzato la carriera di Elio.
La pièce – una produzione di Emilia Romagna Festival – approfondisce il legame artistico fra due protagonisti assoluti del fermento culturale che animò la Germania negli anni Venti del Novecento: il compositore Kurt Weill e il drammaturgo Bertold Brecht. I due collaborarono per la prima volta nel 1927 per il songspiel Mahagonny e l’anno successivo portarono in scena Die Dreigroschenoper (L’opera da tre soldi), annoverata fra i più importanti successi teatrali mondiali dell’epoca. Ambientato nei bassifondi della malavita londinese il lavoro era in verità un caustico attacco alla società capitalista, rappresentata come una banda di delinquenti, ruffiani e prostitute.
La Ballata di Mackie Messer, il brano più popolare dell’opera, da allora è stata oggetto di mille rivisitazioni. In Italia l’hanno consacrata personaggi come Gigi Proietti, Milva, Domenico Modugno e Massimo Ranieri. Oltreoceano l’hanno portata al successo musicisti di primissimo piano come Oscar Peterson, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Bing Crosby e Frank Sinatra.
Nel 1929 Weill e Brecht rinnovarono la loro collaborazione con la commedia musicale Happy End, ma poco dopo il binomio si sciolse perché Weill si rifugiò all’estero per sfuggire alle leggi razziali del regime nazista e scelse gli Stati Uniti come nuova patria.

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Sul palco del Comunale Elio sarà accompagnato da cinque musicisti di estrazione decisamente classica – Massimo Mercelli al flauto, Luca Vignali all’oboe, Riccardo Crocilla al clarinetto, Davide Maia al fagotto e Danilo Marchello al corno – riuniti sotto l’etichetta “I fiati associati”. L’ensemble è stato fondato nel 2009 da legni e ottoni che suonano come prime parti in alcune fra le più importanti orchestre sinfoniche italiane e da allora si esibisce nei teatri proponendo progetti originali, affiancati da cantanti e attori, al di fuori del consueto repertorio classico.

Il programma della serata è largamente incentrato sull’Opera da tre soldi con alcune parti solo strumentali (le due Suite per fiati arrangiate da Giovanni Bacalov) e altre – canzoni e ballate – affidate alla voce di Elio. Nel finale il cantante milanese e I fiati associati proporranno un trittico di brani tratti dagli altri due lavori firmati Weill-Brecht: Happy End (La canzone di Bilbao e La canzone di Mandalay) e Ascesa e caduta della città di Mahagonny (La canzone dell’Alabama).

I biglietti sono già esauriti…