Filippo Lovato
tracce

Janoska style: chi si diverte di più?

  • Autore: AA. VV.
  • Titolo CD: The Big B’s
  • Interpreti: Janoska Ensemble
  • Etichetta: CD DG, 454 0390, 2022, DDD

Si può ben definire “musica colta” quella che fa il Janoska Ensemble. Al di là di certe foto glamour e del marketing, i quattro interpreti slovacchi, prima e soprattutto, si rivolgono a chi la musica la conosce. Perché a godersi di più le loro scorribande tra i generi è il pubblico colto, che riconosce le citazioni, si diverte al cospetto di stranianti cambi di contesto e coglie la genialità di certe impertinenti proposte.
Tutti invece si accorgono della straordinaria perizia tecnica dei quattro musicisti, i tre fratelli Janoska, Ondrej (violino), Roman (violino) e František (piano) e il loro cognato Julius Darvas (contrabbasso).
Il loro ultimo album, The Big B’s, edito da Deutsche Grammophon, allinea lavori di Bach, Beethoven, Brahms, Bartók, Bernstein e Brubeck (si sarà capito a cosa si riferisce il titolo), accanto a pezzi dei tre Janoska dedicati alla loro prole, Buenos días Marco di Roman, Bellissima Naomi di František e Bagatelle pour Va-Le (Valentina e Leticia, ndr) di Ondrej.
Forse per avere un’idea immediata del “trattamento Janoska” a cui viene sottoposta la musica colta, basterebbe partire dall’ultimo brano della tracklist, le 9 Symphonies in 9 minutes che František ha elaborato partendo dal lascito beethoveniano. Ogni manciata di battute tratte da una delle Nove viene suonata in modo differente, che sia una ballata jazz, un blues, un “valzer messicano”, un tango. E tutto culmina in un’esuberante ripresa dell’Inno alla gioia.
Altri esempi di brillanti metamorfosi stilistiche li offrono il Concerto per due violini in Re minore di Bach, l’Adagio cantabile dalla Patetica e la bagatella Per Elisa, entrambi di Beethoven, la prima Danza ungherese di Brahms, le Danze popolari romene di Bartók, il Blue Rondo à la Turk di Brubeck e l’ouverture dal Candide di Bernstein.
Chi sa, come sosteneva Umberto Eco, si divertirà di più e coglierà anche la sottile ironia di certe “deformazioni” degli Janoska. Ma tutti ne apprezzeranno la smagliante prova di bravura.