Cesare Galla
echi

Un ideale abbraccio tra generazioni, in questo terremoto…

Il critico musicale Cesare Galla rinviene nei programmi di sala un parallelismo tra il 1954 ed oggi: la mozartiana Fantasia in Re minore K. 397, che doveva essere eseguita dal giovane Filippo Gorini e che fu proposta a Vicenza da Claudio Arrau, in apertura di un lontano concerto.
“Un Mozart viennese, quello della Fantasia K. 397, che nella scrittura per pianoforte porta l’influsso dei Bach, padre e figli”. L’eco di quel 1954 rivive nella registrazione audio che qui proponiamo.

Abituati come siamo a considerarlo una specie di “alieno” della musica, giunto a stupire le terre di nazione tedesca e larga parte dell’Europa nella seconda metà del XVIII secolo, troppo spesso (complice anche la romantica mitologia del genio) siamo portati a ritenere Mozart una “eccezione”. Non solo un compositore unico, ma così superiore a tutti i suoi contemporanei da essere comunque “a parte”, da non avere quasi rapporti con la sua epoca, i suoi colleghi e la musica del suo tempo.
La storia e la biografia dicono che non fu affatto così, naturalmente. E la sua musica lo dimostra. Può sorprendere, ad esempio, che all’inizio del suo periodo viennese (gli ultimi 10 anni della vita) Amadeus non fu soltanto dedito a studiare l’arte del sommo Johann Sebastian Bach, ma si confrontò utilmente con quella di alcuni dei figli compositori del Cantor. E che la sua musica pianistica porta le tracce di questo confronto. In alcune Sonate, gli storici hanno riconosciuto la decisiva impronta di Johann Christian, nel ristretto ambito della Fantasie, il riferimento è con il “Bach berlinese”, Carl Philip Emanuel.
Anche la Fantasia K. 397 in Re minore porta questo segno, nelle tensioni armoniche come pure nell’eleganze trasognata delle invenzioni motiviche. Su tutto, la sintesi in grado di andare “oltre”, sublimando lo stile nel gesto creativo personale, quella è solo ed esclusivamente di Mozart.

ASCOLTA IL BRANO

La Fantasia K. 397 doveva aprire un concerto (della Stagione della Società del Quartetto di Vicenza, ndr) che non ci sarà, quello del giovane e più che promettente pianista Filippo Gorini, a sua volta chiamato a sostituire Richard Goode nel terremoto dei calendari per la nota emergenza.
In un ideale abbraccio fra vecchie e nuove generazioni, ci sembra interessante proporre l’esecuzione del grande Claudio Arrau, uno dei maestri del pianoforte nel Novecento, che fu a Vicenza tre volte (l’ultima nella primavera 1985, a San Felice, quando aveva 82 anni). Al Teatro Olimpico, il 7 maggio 1954, aprì il suo recital proprio con la mozartiana Fantasia in Re minore K. 397.

 

 


* Cesare Galla è critico musicale e opinionista sui temi della cultura. Giornalista professionista dall’età di 25 anni, ha lavorato al Giornale di Vicenza come redattore, caposervizio e vice-caporedattore fino al 2014. Si è occupato di cronaca nera e bianca, di web e mondo digitale e soprattutto di spettacoli e cultura. Contemporaneamente, ha sempre svolto la critica musicale, dal 1996 anche sul quotidiano veronese L’Arena.
Ha recensito migliaia di concerti e centinaia di rappresentazioni operistiche e ha pubblicato alcuni libri, l’ultimo su Verdi. È socio dell’Associazione Nazionale Critici Musicali dalla fondazione.
Cura sul web il suo sito personale d’informazione, musicale ma non solo, www.cesaregalla.it. Collabora con i quotidiani on line Vvox e Lettera43.