Diretto da Daniele De Plano, per la conduzione di Valentina Lo Surdo, il documentario di 50 minuti in onda il 12 dicembre su Rai5 ripercorre, con interviste e immagini dietro le quinte, le fasi conclusive del concorso per voci barocche ideato da Andrea Marcon e realizzato da Società del Quartetto con Fondazione Cariverona. In aprile i vincitori saranno protagonisti dell’Alcina di Händel al Teatro Olimpico.
Il Teatro Olimpico di Vicenza e, soprattutto, i giovani cantanti provenienti da tutto il mondo, che poco più di un anno fa hanno partecipato alla prima edizione del concorso barocco “Voci Olimpiche”, sono i protagonisti di un documentario che Rai5 trasmetterà sabato 12 dicembre alle 7:55 e in replica alle ore 18:50. Con un linguaggio televisivo brillante, quasi in stile talent-show, la regia di Daniele De Plano e Daniele Conti coglie gli stati d’animo dei concorrenti poco prima della loro prova davanti alla giuria e racconta le impressioni a caldo dopo le audizioni.
Ne esce lo spaccato di un mondo, quello che ruota intorno all’opera barocca, che negli ultimi anni sta conquistando ampie fasce di estimatori in tutto il mondo – in Italia in verità siamo un po’ in ritardo rispetto ad altri Paesi europei – avvicinando di conseguenza nuove generazioni di cantanti che si dedicano con passione allo studio di un repertorio vastissimo e in parte ancora sconosciuto. Ne è una riprova l’inatteso numero di candidati giunti a Vicenza da ogni parte del mondo – oltre 220 in rappresentanza di 30 Paesi – per partecipare alla prima edizione del concorso ideato dal maestro Marcon, musicista trevisano considerato fra i massimi specialisti a livello internazionale del repertorio barocco.
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Oltre ai patemi dei concorrenti, la conduttrice Valentina Lo Surdo ha raccolto, sempre dietro le quinte, le testimonianze di Piergiorgio Meneghini per la Società del Quartetto, del presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, del critico musicale Cesare Galla e di alcuni membri della giuria come Alain Perroux (direttore casting del Festival di Aix-en-Provence), il direttore d’orchestra Giancarlo Andretta, il sovrintendente della Fenice di Venezia Fortunato Ortombina, Susanne Schmidt del Festival di Bregenz, Kees Vlaardingerbroek del Concertgebouw di Amsterdam oltre, naturalmente, all’ideatore della competizione Andrea Marcon. Quest’ultimo, nelle battute finali del documentario, sottolinea in particolare l’alto livello dei concorrenti e la crescita artistica dei partecipanti nel corso delle tre fasi nelle quali si è svolto il concorso.
Alla fine a fare incetta di premi è stato il basso boliviano José Coca Loza, autentica rivelazione del concorso e capofila di un manipolo di ottimi candidati sudamericani, al quale sono andati l’assegnazione del ruolo di Melisso, l’alloro per la migliore interpretazione in assoluto e quello per la migliore interpretazione vivaldiana.
LA VIDEO INTERVISTA A COCA LOZA
L’Alcina di Händel sarebbe dovuta andare in scena al Teatro Olimpico pochi mesi dopo la conclusione del concorso con i vincitori della competizione nei ruoli dei protagonisti e con la partecipazione della Venice Baroque Orchestra diretta da Andrea Marcon. Le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria anche in questo caso hanno scompaginato le carte e il capolavoro handeliano è stato riprogrammato con gli stessi interpreti per aprile 2021.