Paolo Meneghini
ilConcertoNONèMorto

È stata (e sarà) Alcina,
nonostante tutto

L’opera di Händel, evento conclusivo del progetto “Voci Olimpiche” di Andrea Marcon promosso da Società del Quartetto e Fondazione Cariverona è andata in scena lo scorso fine settimana a porte chiuse all’Olimpico di Vicenza. Il pubblico la potrà seguire prossimamente in tv in alta definizione. Nel cast i sette vincitori del concorso Voci Olimpiche, la Venice Baroque Orchestra diretta da Marcon e il Coro Andrea Palladio. La regia teatrale è di Davide Strava, quella televisiva di Daniele De Plano.

Si è concluso la scorsa settimana al Teatro Olimpico di Vicenza il progetto Voci Olimpiche, concorso internazionale per voci barocche ideato da Andrea Marcon e realizzato dalla Società del Quartetto di Vicenza con il sostegno di Fondazione Cariverona e la collaborazione del Comune di Vicenza.
La competizione, che si era svolta nel novembre del 2019 con la partecipazione di 220 cantanti da ogni parte del mondo, avrebbe dovuto culminare nell’aprile del 2020 con la messa in scena dell’Alcina di Händel e i vincitori del concorso scritturati nei ruoli dei sette protagonisti.
L’imperversare della pandemia ha scompaginato tutti i piani. Dopo il rinvio di un anno confidando nella riapertura dei teatri, nelle ultime settimane si è deciso di realizzare a porte chiuse il capolavoro di Händel, che è stato registrato in alta definizione il 16 e 17 aprile al Teatro Olimpico. Il pubblico lo potrà seguire prossimamente su un canale televisivo culturale, che nel dicembre scorso aveva già puntato i riflettori sul progetto di Marcon mandando in onda un documentario di 50 minuti sulle fasi salienti del concorso.

GUARDA IL DOCUMENTARIO

Ultimo capolavoro operistico di Händel, Alcina fece il suo debutto al Covent Garden di Londra il 16 aprile del 1735 con enorme successo di pubblico. L’opera è ispirata ad uno degli episodi più fantastici dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto: quello della maga Alcina che prima seduce i cavalieri approdati sulla sua isola incantata e poi, quando vuol disfarsene, li trasforma in animali, piante o rocce. Bella, altera e seducente, alla maga basta un gesto imperioso per ottenere ciò che vuole non curandosi delle ripercussioni che i suoi capricci avranno sulla vita degli altri. Alla fine, però, il destino presenta il conto e il castello delle illusioni si frantuma: la seduttrice d’un tratto perde i suoi magici poteri e si ritrova invecchiata, abbruttita e sconfitta.

Nell’allestimento proposto per la prima volta al Teatro Olimpico con la Venice Baroque Orchestra diretta da Andrea Marcon  e il Coro Andrea Palladio (Enrico Zanovello maestro del coro), Alcina sarà il soprano Julia Kirchner, Ruggiero il russo Vadim Volkov, Oronte il colombiano Camilo Delgado Diaz e Melisso il baritono spagnolo Javier Povedano Ruiz. Completano il cast tre voci italiane: Rachele Raggiotti (Bradamante), Martina Licari (Morgana) e Nicolò Balducci nel ruolo di Oberto.
Andrea Marcon è considerato fra i massimi esperti e interpreti del vasto repertorio che abbraccia l’era musicale barocca. Formatosi in Svizzera alla Schola Cantorum Basiliensis – Musik Akademie, ove attualmente insegna, nei primi anni Ottanta è stato fra i fondatori de “I Sonatori de la Gioiosa Marca” e nel 1997 ha creato la Venice Baroque Orchestra, che ha diretto nelle più prestigiose sale da concerto d’Europa, Stati Uniti, Canada e Asia e con la quale ha inciso decine di CD premiati dalla critica internazionale (Diapason d’Or, Choc de l’année de la Musique, Echo Preis, Edison Klassiek Award e una nomination ai Grammy Awards nel 2015). I concerti della Venice Baroque Orchestra sono stati trasmessi da BBC, Arte, RAI, Radio France, ORF, WDR, dalla giapponese NHK, e dall’olandese NPS2.
Marcon è stato recentemente insignito del prestigioso Premio Händel 2021 della Città di Halle an der Saale da parte della Fondazione Händel-Haus.
La regia teatrale è di Davide Strava, quella televisiva è curata da Daniele De Plano.