Paolo Meneghini
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Tradizionale e innovativa,
ecco la musica 2022/23
del Quartetto

Decine di artisti faranno tappa a Vicenza per proporre più di 70 compositori diversi. Non Mozart. E se questa può sembrare una brutta notizia, si legga tutto il programma per capire quante altre bellezze vi sono da scoprire. Ecco le nuove vie della Stagione concertistica 2022/2023 al Teatro Comunale di Vicenza.

La Società del Quartetto di Vicenza presenta al pubblico degli appassionati – ma anche dei sempre benvenuti neofiti – una stagione musicale particolarmente ricca di “colpi di scena” e decisamente diversa dal solito. Basti accorgersi che fra i 12 concerti collocati in cartellone manca, forse per la prima volta in tanti anni, il nome di Mozart. In compenso saranno eseguite pagine di ben 70 diversi autori: dall’anonimo inglese del XVI secolo, ai sempreverdi e attualissimi Bach, Beethoven, Schumann, Schubert, Brahms e Mendellsohn, al Novecento di Ligeti, Messiaen e Stravinskij, a brani della tradizione popolare, alla nuova musica dei compositori contemporanei, come ad esempio quella del cinese Tan Dun, premio Oscar nel 2001 per la miglior colonna sonora.
Il fatto è che il lungo periodo pandemico che ha colpito profondamente tutto il mondo dello spettacolo dal vivo ha indotto molti interpreti a una profonda riflessione sulla tradizionale formula del concerto classico e li ha spinti a elaborare nuove modalità per riconquistare un rapporto diretto e più empatico con il pubblico in sala.
Attenta alle tendenze che si fanno spazio nel panorama concertistico internazionale, la Società del Quartetto ha accolto tali istanze disegnando insieme ai protagonisti una stagione che presenta parecchie novità, spunti originali e una grande varietà di stili.

Per scendere nei dettagli, Rudolf Buchbinder rispolvera il capolavoro delle Variazioni Diabelli di Beethoven proponendone però una nuova lettura attraverso l’accostamento con variazioni composte, sullo stesso tema, da Liszt, Schubert e Czerny, ma anche da quattro compositori contemporanei.
Restando in campo pianistico, il nostro Giuseppe Albanese – fra gli artisti più richiesti della sua generazione – ha scelto un excursus di trascrizioni per piano dalle più belle melodie che siano state scritte per il balletto. Ancora, il fantasioso ed eclettico pianista istraeliano David Greilsammer sfida l’idea del concerto classico proponendo una ventina di brani (da Lully a Granados, da Marin Marais a Satie, da Beethoven a Skrjabin) suddivisi in capitoli per un nuovo modo di eseguire un recital solistico nel XXI secolo.
La pensa allo stesso modo la virtuosa del violino Viktoria Mullova che con il figlio contrabbasista Misha Mullov-Abbado ha pensato di abbinare a brani di Bach e Prokof’ev pagine popolari provenienti dalla ricca tradizione musicale brasiliana.
Decisamente alternativo è anche l’esordio vicentino dello Janoska Ensemble, tre fratelli (e un cognato al contrabbasso) che hanno letteralmente inventato un nuovo stile musicale – lo “Stile Janoska”, appunto – basato sull’estremo virtuosismo e su innovative trascrizioni basate sui pezzi più popolari del repertorio classico.
“L’arte del consort di viole” è il titolo del concerto che ha per protagonista l’ensemble Il Suonar Parlante di Vittorio Ghielmi, eccellenza italiana riconosciuta a livello internazionale, nel campo della musica antica. Qui l’elemento di novità è dato sia dal tipo di ensemble – è raro ascoltare in sala da concerto quattro viole da gamba, nelle gradazioni sonore di soprano, tenore e basso – sia dalla scelta dei brani: 25 miniature di pochi minuti che ripercorrono l’epoca d’oro di questo antico strumento ad arco.
Originale è anche il trio violino, corno e pianoforte, formazione che sale sul palco del Teatro Comunale con due affermati talenti italiani – la violinista Francesca Dego e il pianista Alessandro Taverna – e Martin Owen, Primo corno della BBC Symphony Orchestra. Dopo un assaggio con la Sonata in La minore per violino e pianoforte di Schumann, il piatto forte del concerto è il Trio Op. 40 di Brahms e la “rilettura” che nel 1982 ne diede Ligeti segnando proprio con quel brano un punto di svolta del suo percorso compositivo.

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Spunti di novità vengono anche dal Montrose Trio – uno fra i migliori trii con pianoforte del panorama internazionale – che fa il suo esordio a Vicenza presentando due importanti autori americani dei nostri giorni come David Baker e Joan Tower, il polacco Weinberg e infine il Mendelssohn del Trio in Do minore.
L’unico concerto disegnato interamente sui canoni “classici” è quello con il Trio Johannes che dopo parecchi anni torna a Vicenza, questa volta in formazione allargata grazie alla presenza di Simonide Braconi (Prima viola alla Scala) e del contrabbassista Paolo Borsarelli. L’impaginato presenta in successione un Trio (il “Notturno di Schubert), un Quartetto (l’Opus 60 in Do minore di Brahms) e un Quintetto (la celebre “Trota”, ancora di Schubert).
Completano la programmazione altre due star di assoluta caratura internazionale. La violoncellista argentina Sol Gabetta (che vanta anche ascendenze italiane, francesi e russe) e il pianista francese Bertrand Chamayou propongono l’Ottocento di Mendelssohn e César Franck, più altri autori del Primo Novecento. Il violinista lettone Gidon Kremer, accompagnato dalla violoncellista Giedrė Dirvanauskaitė e dal pianista Georgijs Osokins, mette invece a confronto Busoni con Čajkovskij.
Infine non poteva mancare un appuntamento con la coralità, filone sempre presente nelle recenti stagioni della Società del Quartetto. Alla vigilia di uno storico passaggio di consegne – dal 1926 è sempre stato diretto da un membro della famiglia Pedrotti – torna a farci visita il mitico Coro della SAT con il suo repertorio fatto di brani popolari, in qualche caso impreziositi dagli arrangiamenti di Arturo Benedetti Michelangeli, che evocano paesaggi di montagna e amore per la natura. Dopo 35 anni, per Mauro Pedrotti sarà una delle ultime uscite pubbliche alla guida del suo coro maschile.

Informazione non secondaria: i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti per i singoli concerti sono sostanzialmente invariati rispetto alla scorsa stagione. La Società del Quartetto vi aspetta al Teatro Comunale di Vicenza.